19 Gennaio 2025 - 10:42:04
di Martina Colabianchi
“Mentre Marsilio fa i salamelecchi alla Meloni, la premier autorizza lo spostamento della Corte dei Conti da L’Aquila a Napoli, scippando al territorio che l’ha eletta a pieni voti un presidio importantissimo di legalità e di giurisdizione fra lo sconcerto e la contrarietà di magistrati e amministrativi delle sezioni di controllo “riorganizzate” in sei sedi nazionali, secondo il piano governativo presentato con il nuovo anno, senza alcuna condivisione né con gli organi e sezioni giurisdizionali interessati, né con le relative Procure. Un disegno di fronte a cui il Governo regionale resta muto, nonostante la contrarietà pure del partito locale della premier e del presidente che ha annunciato una risoluzione perché la Corte resti a L’Aquila. Indispensabile fermare questa ennesima spoliazione dell’Abruzzo di sedi istituzionali e farlo prima che la proposta diventi legge, questo chiederemo all’esecutivo con una risoluzione che blocca gli intenti governativi“.
E’ quanto dichiarano il capogruppo e i consiglieri del gruppo regionale PD in Consiglio regionale e il segretario regionale del PD Daniele Marinelli. Il riferimento è ad un emendamento alla riforma della giustizia contabile che rischia di portare alla soppressione della sede aquilana della Corte dei Conti, ubicata nel prestigioso edificio del complesso monumentale di San Domenico.
Secondo quanto contenuto nella riforma, depositata in Parlamento dall’esponente di Fratelli d’Italia Tommaso Foti, infatti, l’operazione di riorganizzazione della Corte dei Conti prevede l’accorpamento della sede regionale abruzzese con quella di Napoli. Il Consiglio comunale dell’Aquila, nel corso dell’ultima seduta dell’assise, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno con il quale viene adottata una ferma opposizione a quanto previsto dall’emendamento.
“La scellerata decisione è prevista dalla proposta di legge A.C. 1621 in materia di giustizia contabile in discussione in questi giorni in Parlamento, che prevede sei macro aree per la localizzazione delle Corti territoriali – spiegano Daniele Marinelli con Silvio Paolucci e i consiglieri Antonio Di Marco, Antonio Blasioli, Sandro Mariani, Pierpaolo Pietrucci e Dino Pepe – . Ma a mettere nero su bianco la soppressione di quella aquilana, insieme ad altre sedi nazionali, è un emendamento a firma della deputata Sara Kelany di Fratelli d’Italia e di Pietro Pittalis di Forza Italia, che prevede la chiusura delle sedi regionali e l’accorpamento della sede abruzzese nella macroarea del Sud, cioè Napoli, insieme a Molise, Basilicata, Calabria e Puglia. Così giudici e amministrativi, storicamente presenti a L’Aquila, saranno costretti a trasferirsi a quasi trecento chilometri di distanza, per adempiere a un provvedimento che non è stato condiviso né con il mondo della giustizia giurisdizionale che si sta mobilitando contro le decisioni e le inevitabili conseguenze, né con i territori, visto che a sollevare dubbi e a richiedere azioni in Abruzzo è lo stesso partito di maggioranza che ha presentato una risoluzione per fermare il progetto. La bozza va rivista e rifatta sentendo gli interlocutori giusti e l’emendamento che cancella la sezione abruzzese della Corte dei Conti va ritirato. Marsilio non può restare fermo e aggiungere anche questo fallimento a quelli che ha inanellato fino a oggi: deve battere i pugni sui tavoli giusti e fermare prima che sia troppo tardi questa azione sconsiderata sia verso la giustizia amministrativa abruzzese che è storica e compie un importantissimo ruolo di controllo e confronto con la pubblica amministrazione a garanzia della comunità; sia verso l’Abruzzo e un territorio spremuto come un limone quando è stato necessario accumulare consenso e poi lasciato all’abbandono senza attenzione e misure a tutela delle sue presenze istituzionali. Ci aspettiamo una forte presa di posizione anche del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, auspicando che ora, da presidente dell’ANCI regionale rappresenti tutti, riconosca gli errori della compagine politica di cui fa parte e metta in secondo piano gli interessi di partito“.
L’intervento di ALI Abruzzo
I sindaci aquilani e di tutto l’Abruzzo chiedono alla politica regionale e ai rappresentanti nazionali di maggioranza e opposizione di avviare una iniziativa congiunta per fermare lo spostamento della sede della Corte dei Conti dall’Aquila a Napoli. La decisione è prevista dalla proposta di legge A.C. 1621 in materia di giustizia contabile in discussione in questi giorni in Parlamento.
Sul tema interviene Enzo di Natale, responsabile della provincia dell’Aquila per la sezione abruzzese dell’associazione di comuni Autonomie locali italiane:
“Assistiamo ormai da anni al progressivo svuotamento del nostro capoluogo regionale, da parte di ogni livello istituzionale. L’Abruzzo è una regione plurale, chiediamo l’apertura di un dibattito regionale aperto sulla strategia per l’Abruzzo interno, ormai è un tema non più rimandabile. Dai piccoli comuni, anima identitaria della nostra regione, al tema dello spopolamento, fino a quello dei grandi poli economici, industriali, culturali trainanti per la nostra provincia, si percepisce ormai una generale rassegnazione ad un lento declino. Dopo l’iniziativa dei consiglieri del Comune dell’Aquila, si è aperto un dibattito, chiediamo di allargarlo per affrontare sotto una prospettiva più ampia la questione di una strategia per L’Aquilano e per l’Abruzzo intero. Noi come ALI Abruzzo, siamo a disposizione”.