10 Febbraio 2025 - 19:10:27

di Redazione

E’ stato respinto in Consiglio comunale l’ordine del giorno presentato dalle forze di opposizione sulla vulnerabilità sismica delle scuole aquilane.

Votato, invece, quello della maggioranza, primo firmatario Leonardo Scimia di Fdi, che impegna sindaco e Giunta «a proseguire la ricostruzione degli edifici scolastici in corso e garantire, entro la fine del mandato, l’avvio dei lavori per tutti gli edifici scolastici già previsti nel piano di assetto scolastico; monitorare costantemente l’avanzamento dei lavori, adottando tutti gli strumenti disponibili affinché vengano rispettati i tempi e le modalità di consegna delle opere, concludere le verifiche di vulnerabilità sismica con livello di conoscenza LC3 su tutti i plessi scolastici del Comune dell’Aquila, fornendo una mappatura dettagliata della sicurezza strutturale degli edifici. Sulla scorta degli esiti delle verifiche di vulnerabilità LC3, della microzonazione sismica di terzo livello e della mappatura dettagliata della sicurezza strutturale degli edifici, garantire la sicurezza degli edifici scolastici, in linea con gli interventi».

L’ordine del giorno, sottoscritto dai capigruppo di Lega, L’Aquila Futura, Forza Italia, Udc, Civici con Biondi e gruppo misto) è  stato approvato con 19 voti a favore (i gruppi proponenti) e 7 contrari (Pd, L’Aquila Coraggiosa, L’Aquila Nuova, Avs, Il Passo possibile).

L’ordine della minoranza sulla vulnerabilità sismica delle scuole (primo firmatario Stefano Albano, Pd, è stato sottoscritto anche dai gruppi L’Aquila Coraggiosa, L’Aquila Nuova, Avs, Il Passo possibile, Azione e 99 L’Aquila). Nove i voti a favore, da parte dei consiglieri proponenti, 19 i contrari, da parte dei gruppi di maggioranza.

Al centro dell’infuocato dibattito, gli indici di vulnerabilità della scuole comunali e provinciali che presentano valori al di sotto della soglia stabilita dalla norma.

«Credo che questa sia solo un’operazione politica», ha precisato il sindaco Pierluigi Biondi, parlando tra le altre cose, della visita di alcuni senatori nelle scuole aquilane, in programma il prossimo 17 febbraio come annunciato dal senatore del Pd Michele Fina.

In relazione poi ai fondi per le scuole, ha aggiunto: «Mi preme rivolgermi ai ragazzi e alle famiglie – ha aggiunto Biondi – A loro dobbiamo risposte, alla luce degli ultimi episodi che hanno alzato i toni del dibattito pubblico in maniera allarmistica e strumentale. Nel Consiglio comunale sono stati espressi argomenti e pensieri tra di loro contrastanti. Ho ascoltato attentamente tutti gli interventi e senz’altro i comitati non si esprimono per conto di tutti i genitori. Anche io sono un genitore e i miei figli frequentano la scuola del Torrione all’Aquila: non mi hanno mai chiesto se volessi essere rappresentato da loro. Dal 2017, per il recupero e la ricostruzione dell’edilizia scolastica, abbiamo ottenuto 78 milioni di euro, su 116 complessivi, stanziati dal post emergenza. All’atto dell’insediamento, studiata la situazione, siamo prima andati a cercare quello che non c’era (che qualcuno prima non era riuscito a trovare), poi noi abbiamo definito una programmazione e avviato una serie di gare che hanno richiesto procedure lunghe e complesse. È stato un lavoro importante che ci ha portato a realizzare 4 scuole, per 12,670 milioni di euro, ad averne 8 in costruzione per 36,192 milioni e altre 6 in fase di progettazione. Sottolineo, inoltre, che tra le risorse stanziate, solo quelle del Cipess ammontavano a 4,1 milioni di euro nel 2017, a 6,8 milioni nel 2020, a ben 33,3 milioni nel 2023, a quasi 10 milioni nel 2024: ciò significa che circa un terzo dei finanziamenti destinati alle scuole di cui oggi possiamo beneficiare, lo dobbiamo al Governo Meloni che, in poco tempo, anche in questo ha impresso una svolta significativa. Come osservava il sindaco Cialente nel 2016, insieme al suo assessore alla Ricostruzione pubblica, Maurizio Capri: ‘Gli edifici scolastici in uso sono dotati di tutti i certificati di idoneità statica e agibilità sismica. Ricordiamo che i 18 edifici hanno resistito, riportando danni lievi, al sisma del 2009 e furono oggetto di interventi di miglioramento sismico, come da relativa certificazione rilasciata dal Provveditorato interregionale ai Lavori pubblici. Questo significa che possono resistere a un sisma di magnitudo uguale o superiore a quello del 2009’. Non ho sentito, all’epoca, scagliarsi in maniera così veemente sul tema, né Pierpaolo Pietrucci, che era consigliere regionale del PD e aveva già ricoperto l’incarico di capo di gabinetto del primo cittadino, né il senatore Michele Fina che era dirigente del PD e collaboratore del ministro Orlando».

«Ecco perché penso che stiamo assistendo a un puro esercizio politico/elettorale. Sono trascorsi 8 anni dal 2017 -ha aggiunto Biondi – E riscontro che, mentre la ricostruzione va avanti, le iscrizioni scolastiche della città crescono, come testimoniato dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Massimiliano Nardocci. Inoltre, a breve, consegneremo la scuola di Bagno e, solo la settimana scorsa, abbiamo avviato due cantieri, uno a Pagliare di Sassa e uno a Paganica, che completano i poli scolastici in costruzione a est e a ovest del centro cittadino. Ho già avuto modo di dire in più occasioni, infine, che quando è stato necessario si sono prese decisioni difficili com’era giusto che fosse. Penso alla chiusura dell’asilo di Preturo, penso allo spostamento dell’area su cui avrebbe dovuto sorgere la scuola di Sassa che era stata localizzata su una faglia attiva. Sono solo esempi. Per dare risposte, abbiamo chiesto approfondimenti a tecnici e docenti universitari. Come abbiamo fatto finora, continueremo a ricostruire le scuole per garantire l’avvio dei lavori in tutti gli edifici entro la fine della consiliatura, peraltro previsto nel Piano di assetto dell’edilizia scolastica. Quanto all’invito che il senatore Fina ha esteso ai colleghi per un sopralluogo all’Aquila, gli chiedo se pensa di portarli anche nelle scuole di Chieti o Teramo – di cui ho gli indici di vulnerabilità – o Sulmona, di cui è originaria la senatrice Gabriella Di Girolamo, oggi intervenuta in aula. O in tutte le altre scuole d’Italia amministrate dal centrosinistra. Se questo verrà fatto vorrà dire che la visita servirà a fare luce su un aspetto significativo che riguarda la normativa sull’edilizia pubblica. Siccome non mi risulta che tali visite siano state programmate, credo si possa confermare che siamo di fronte a un’operazione politico/elettorale. Sono disposto a incontrarli, se vorranno».

«Care ragazze e cari ragazzi e care famiglie, vi assicuro che il nostro impegno è enorme e immutato. Lo era anche quando chiedevamo con insistenza ai ministri dell’Istruzione del Governo Conte II e del Governo Draghi, Lucia Azzolina e Patrizio Bianchi, di approvare il nostro Piano di edilizia scolastica. Fortunatamente ci ha pensato qualcun altro dall’ottobre 2022 in poi», ha concluso il sindaco.

Il consigliere Stefano Albano in avvio di Consiglio ha precisato che il tema è «quello della sicurezza sismica, non la mancata o tardiva ricostruzione. Abbiamo una ambizione e cioè che si possa raggiungere il massimo grado di sicurezza sismica per tutto il patrimonio scolastico comunale. Il nostro secondo obiettivo è fare un’operazione verità. Abbiamo prodotto un accesso agli atti e di 17 scuole citate,(ne mancano alcune)11 sono sotto la soglia. Il sindaco ha chiarito come il Comune ha rispettato le prescrizioni di legge. Può questa città permettersi di accontentarsi? Io non credo sia accettabile, perché dovremmo accettare questi indici?».

«Siete riusciti a buttare in caciara la cosa– ha aggiunto rivolgendosi alla maggioranza – La discussione era siete d’accordo o no ad alzare il grado di sicurezza delle scuole. E voi avete detto ‘no’. Pensate quindi che L’Aquila debba accontentarsi. Il sindaco non parla da sindaco ma da rappresentante di Fratelli d’Italia».

Oltre agli interventi dei consiglieri, il Consiglio ha visto quelli di tecnici e professionisti, oltre che dei componenti dei comitati cittadini.

Addentrandosi negli aspetti tecnici, il professor Berardino Chiaia, ordinario di Scienze delle costruzioni al Politecnico di Torino che ha lavorato all’Aquila nel post sisma, ha sottolineato «La prima cosa che farei è approfondire l’indagine di vulnerabilità, quindi di strutture e materiali, per poter arrivare a un livello di conoscenza Lc1». «Il legislatore in varie modalità dice che in base alla distanza tra il coefficiente di sicurezza e l’unità, si può calcolare il cosiddetto tempo di intervento, quindi se l’edificio ha un fattore di sicurezza inferiore a 1, tramite una formula acquisita dalla Protezione civile e anche da alcune determine regionali e nazionali, si calcola il tempo di intervento entro il quale si deve intervenire per fare qualcosa – ha aggiunto – Cosa si può fare sugli edifici esistenti? Si possono migliorare o adeguare. Normalmente oggi si accetta un miglioramento che porti a superare un coefficiente almeno pari 0,6. Diciamo che un valore tra 0,6 e 0,8 è considerabile sufficiente da un punto di vista di intervento di miglioramento. Se si hanno fondi, è meglio puntare all’adeguamento, cioè portare coefficiente a 1. Sull’Aquila ho visto che ci sono delle valutazioni di sicurezza che forniscono un coefficiente statico pari a 1, ed è per me la cosa più importante perché vuol dire che sotto le azioni normali dell’ esercizio la scuola è sicura e forniscono un coefficiente di sicurezza minore di 0,6 sotto l’azione sismica. Queste valutazioni sono state fatte, tuttavia, usando un fattore di confidenza 1,35, ossia è stato usato un livello di conoscenza minimo di 1, questo vuol dire che il collega non aveva a disposizione sufficienti informazioni sulla scuola, sui materiali, sul terreno di fondazione per cui si è cautelato nel calcolo, utilizzando un fattore di confidenza penalizzante 1,35. Se si andasse ad approfondire la conoscenza di materiali e strutture, il fattore di confidenza potrebbe essere ridotto pari a 1che porterebbe ad aumentare considerevolmente il valore sopra lo 0,6».

L’ingegnere Antonello Salvatori, docente di Costruzioni in zona sismica all’Università dell’Aquila ha quindi precisato: «La vulnerabilità è la propensione di una struttura a subire danni o collassare in caso di evento sismico quest’ultimo fa parte della vita di una struttura e qui non concordo con il collega Chiaia, ovvero non è sufficiente che sia soddisfatta la verifica di carichi verticali, ma è necessaria anche la verifica relativa all’azione sismica, perché è un’ azione sempre possibile e probabile nella vita di un edificio e questo è il primo dato di fatto. Per quanto riguarda i livelli di conoscenza, la normativa distingue i tre livelli, ma non dice quale sia il migliore o il peggiore. dipende dai dati, dalle prove che si fanno, conoscenza dei materiali e così via… Non è detto che a un livello di conoscenza più alto corrisponda una migliore vulnerabilità dell’edificio. ll livello di conoscenza è un falso problema».

Salvatori ha poi portato l’esempio della scuola elementare Capranica di Amatrice: «Ha avuto lievi danni con il terremoto dell’Aquila. E’ stata riparata e migliorata simicamente e portata oltre il 60% e poi col terremoto del 2016 è poi crollata. Attenzione, quindi, quando parliamo. Un 60% non è garanzia che con un diverso terremoto la struttura regga».

Luca Barbetta del comitato Scuole sicure ha sottolineato come sia fondamentale «Riconoscere il diritto a studenti e lavoratori a frequentare edifici scolastici il più sicuri possibile. E quindi riconoscere l’esigenza di un adeguamento sismico per tutte le scuole attualmente in uso a L’Aquila. E rendere pubblico un piano degli interventi, con date certe. I fondi esistono da anni, è necessario solo un aspetto: la volontà politica di mettere al primo posto il massimo grado di sicurezza sismica per tutte le scuole dell’Aquila. Comunali, e anche provinciali. Non è possibile ascoltare nel 2025 da parte dell’Amministrazione Comunale di ‘approfondire ulteriormente’, ‘primo passo per analizzare ulteriormente la conoscenza tecnica degli edifici’. Non è il 2009, è il 2025. Perché non è stato fatto finora? Per le scuole in uso, frequentate da migliaia tra studenti e lavoratori, adeguamento sismico subito. Senza ‘se’ e senza ‘ma’».

LA NOTA DELLE OPPOSIZIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE

Volevamo impegnare l’amministrazione a produrre un piano di interventi per raggiungere il massimo grado di sicurezza sismica in tutte le scuole aquilane, e fare luce sui dati attuali, specialmente quelli in possesso del Comune. 

Questo era l’obiettivo con cui abbiamo richiesto il Consiglio straordinario di oggi sul tema della sicurezza sismica degli edifici scolastici, che ha visto la sala Consiliare gremita di pubblico. Una partecipazione, su un tema evidentemente sentito, che crediamo contribuisca essa stessa a far sì che un giorno le scuole frequentate dai nostri figli possano dirsi davvero sicure. Questa l’azione delle forze di opposizione in consiglio comunale che hanno richiesto l’odierna seduta straordinaria, i cui lavori sono stati aperti dai consiglieri comunali Stefano Albano e Stefano Palumbo.

Purtroppo però il centro destra ha perso nuovamente l’opportunità di trovare la convergenza su un tema di primario interesse della Comunità respingendo il nostro Ordine del giorno  che chiedeva trasparenza, programmazione e azione per garantire la massima sicurezza sismica su tutto il patrimonio edilizio scolastico. 

Di fronte a un tema così importante il sindaco Biondi, visibilmente nervoso, ha invece preferito insultare i Comitati,  che pochi minuti prima anche  i suoi consiglieri di maggioranza avevano ringraziato.

Biondi nei giorni scorsi aveva chiarito come l’Amministrazione avesse rispettato le prescrizioni di legge, dato che nel caso delle verifiche sismiche non sussiste l’obbligatorietà e improcrastinabilità degli interventi di miglioramento o adeguamento sismico.

Ma perché L’Aquila deve accontentarsi di un livello di sicurezza inferiore? Può la nostra città, che si trova in zona sismica 1 (la più pericolosa), permettersi un simile approccio al tema? Ci adagiamo su un livello di sicurezza accettabile anche in zone d’Italia a bassissimo rischio sismico?

Il dirigente Evangelisti ha ammesso che l’Amministrazione comunale ha in programma di approfondire ulteriormente le verifiche strumentali necessarie, passando da livello conoscenza Lc1 (sommario) a un livello di conoscenza Lc3 (completo). 

Ci chiediamo ancora: è accettabile un livello sommario di conoscenza della vulnerabilità delle scuole in una città come L’Aquila? 

Dal nostro accesso agli atti dello scorso ottobre si chiarisce come di 17 scuole comunali, 11 hanno indice sotto soglia del 60%, gli stessi contenuti nella delibera di giunta 356/2019, quindi  in sei anni non si é fatto niente!

Eppure il centrodestra dovrebbe essere d’accordo con nostro obiettivo, visto che lo aveva inserito nel programma di mandato 2017-2022.

Poco prima di essere eletto nel 2017, il futuro Sindaco Biondi scriveva: “a distanza di otto anni non è tollerabile che un genitore per decidere se mandare un proprio figlio a scuola debba sfogliare la margherita, attendere un comunicato stampa, cercare conforto in un gruppo Facebook o whatsapp, fidarsi di un geologo piuttosto che di un altro, credere a qualche santone dai sedicenti poteri vaticinatori, pregare che Dio ce la mandi buona. La situazione va presa di petto: fatti salvi i Musp, degli altri edifici scolastici cosa sappiamo? sono equiparabili strutturalmente a un edificio strategico con indice di sicurezza pari a quelli richiesti dalla normativa specifica? se no, esistono delle alternative? la L’unica strada da seguire è quella di trovare una soluzione, subito“.

Peccato che quel “subito”, dopo aver vinto, sia diventato mai. Non c’è modo di trovare un punto di incontro con Biondi, per una volta che eravamo d’accordo con quanto da lui affermato (nel 2017 in campagna elettorale), ha deciso di cambiare idea e non essere più d’accordo con se stesso, decidendo di non trovare nemmeno un punto di mediazione che pure gli avevamo proposto. 

Il Comune ha ancora dati lacunosi, come ad esempio per la scuola  Dante Alighieri per cui  il 28 gennaio 2025 è stata fatta una determina (270/2025) con cui viene revocato l’incarico ad effettuare le verifiche sismiche affidate nel 2019 con determina n° 4558.

Quindi in sei anni la verifica non è stata fatta, altro che allarmismo. L’azione di impulso dei comitati e delle opposizioni in consiglio comunale ha riacceso i riflettori sul tema affinché si proceda concretamente con raggiungimento del 100% di sicurezza.

Il centrodestra ha invece bocciato il nostro ordine del giorno, ritenendo quindi sufficiente lo status quo. 

LA PROVINCIA: «NESSUN ALLARME»

«Le vulnerabilità sismiche acquisite sugli istituti scolastici di nostra competenza non determinano situazioni di allarme o di non utilizzazione degli edifici stessi. In ogni caso, alla luce della delicatezza del tema, abbiamo disposto delle indagini suppletive per aumentare il dato di conoscenza delle strutture che ospitano i nostri ragazzi, al fine di ottenere una verifica di vulnerabilità che possa essere considerata più attendibile».

È quanto dichiarato dal presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, nel corso della seduta straordinaria del Consiglio comunale dell’Aquila, che si è tenuto oggi pomeriggio nel capoluogo abruzzese in materia di sicurezza sismica degli edifici scolastici cittadini. In Aula era presente anche l’ingegnere Alessia Fagnani, dirigente del settore Edilizia scolastica e pubblica della Provincia dell’Aquila, che ha fatto il punto sugli edifici scolastici provinciali.

Inoltre il presidente Caruso e l’ingegnere Fagnani hanno ricordato che «per effetto della programmazione di questa amministrazione provinciale, abbiamo ottenuto un fondo consistente di 50 milioni di euro da delibere Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) con cui daremo priorità proprio all’edilizia scolastica della Città dell’Aquila».

Il presidente ha infine sottolineato che l’attenzione della Provincia sulle scuole è massima, ricordando solo alcuni degli interventi eseguiti: 2,6 milioni per lavori per la sicurezza antincendio per il Liceo scientifico e artistico “Bafile-Muzi”; 1,1 milioni di euro per lavori di adeguamento impianti elettrici e antincendio all’Istituto d’istruzione superiore “Colecchi”; 810 mila euro per i Licei annessi al Convitto nazionale “Cotugno” per nuovi impianti elettrici e antincendio; 4,4 milioni di euro per messa in sicurezza di elementi strutturali secondari, efficientamento energetico e installazione coibentazione sulle coperture dell’Istituto d’istruzione superiore “D’Aosta”.

LA NOTA DEI GRUPPI DI MAGGIORANZA

«Tutti gli edifici scolastici comunali attualmente in uso sono dotati di certificati di idoneità statica e agibilità sismica. Questa amministrazione è la prima, rispetto al passato, ad aver condotto verifiche di vulnerabilità sugli edifici scolastici e ad aver realizzato la microzonazione sismica di terzo livello su tutte le scuole del territorio comunale. Si tratta di edifici che hanno resistito al sisma del 2009 riportando danni lievi e che sono stati oggetto di interventi di miglioramento sismico, certificati dal Provveditorato ai Lavori Pubblici. Molti di questi istituti sono già stati inseriti nella programmazione per la ricostruzione delle scuole con esito E, mentre per le poche restanti sono previste ulteriori verifiche e successivi interventi».

«Viene dunque da chiedersi dove fosse l’opposizione, che oggi alimenta un allarmismo mediatico ingiustificato, quando l’ex sindaco di centrosinistra dichiarava che, sulla base delle stesse certificazioni e degli stessi indici di vulnerabilità, gli edifici scolastici erano in grado di resistere a un sisma di magnitudo uguale o superiore a quello del 2009 e quindi sicuri».

«Al di là della buona fede di alcuni consiglieri comunali, appare evidente come si stia portando avanti una polemica politica anziché un confronto onesto e costruttivo. Questa amministrazione ha lavorato e continua a lavorare per garantire la sicurezza degli studenti e la serenità delle famiglie, che hanno il diritto di ricevere informazioni chiare e fondate, senza inutili strumentalizzazioni».

«Grazie a questo Governo, finalmente si sono ottenuti i fondi necessari per finanziare tutti gli edifici scolastici programmati. Negli ultimi anni, la ricostruzione dell’edilizia scolastica ha vissuto un vero cambio di passo, e siamo certi di poter affermare che, entro la fine del mandato, avremo inaugurato tantissime scuole e avviato tutte quelle previste nel piano di ricostruzione».

«Nel frattempo, stiamo completando le verifiche sugli edifici scolastici attualmente in uso, che comunque rispettano le normative vigenti, per valutare la possibilità di ulteriori interventi migliorativi o, se necessario, programmare nuove scuole.I dati e gli esperti autorevoli ascoltati oggi in consiglio comunale parlano chiaro: la nostra azione è concreta e fondata su basi tecniche. L’approvazione dell’ordine del giorno sulla “Programmazione dell’edilizia scolastica della città dell’Aquila – Per scuole a rischio sismico zero”, presentato dal capogruppo di FdI Leonardo Scimia con le firme di tutti i capigruppo di maggioranza, Daniele Ferella, Capogruppo Lega, Roberto Santangelo, Capogruppo L’Aquila Futura, Daniele D’Angelo, Capogruppo Forza Italia, Fabio Frullo, Capogruppo UDC, Luigi Faccia, Capogruppo civici con Biondi, Maria Luisa Ianni, Capogruppo gruppo misto, che confermano l’impegno di questa amministrazione nel mettere la sicurezza al primo posto, senza cedere a inutili polemiche».