11 Agosto 2023 - 11:58:31

di Martina Colabianchi

Importanti novità interessano il sito archeologico di Amiternum, situato alle porte della città e protagonista di studi e scavi archeologici avviati nel 2012 dall’équipe di archeologia medievale del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila.

Un progetto ancor più ambizioso è stato avviato negli ultimi mesi sempre dall’UnivAQ che, in collaborazione con altri atenei stranieri e con l’ausilio della Soprintendenza ABAP e del Comune dell’Aquila che ha finanziato gli scavi, punta a fare dell’antica città romana non solo un luogo di cultura, ma anche di aggregazione sociale e di dialogo con il territorio.

LaQtv ha intervistato, in proposito, l’archeologo Alfonso Forgione che ci ragguaglia sulle ultime importantissime scoperte che, molto probabilmente dal 2024, saranno aperte al pubblico.

Stiamo lavorando da qualche mese all’interno dell’area archeologica da poco acquistata dall’Università dell’Aquila,– spiega Forgione – unico ateneo in Italia ad aver portato avanti un progetto così ambizioso dal punto di vista sociale e scientifico, in collaborazione con delle università straniere: Alicante, Barcellona, Cadice, Almeida. Stiamo portando avanti la ricerca sulla prima cattedrale di Amiternum e su un’area di età imperiale sulla quale si è impostata questa cattedrale, con enormi e interessanti risultati da parte nostra e ovviamente con la collaborazione e l’ausilio della Soprintendenza ABAP e del Comune dell’Aquila“.

“Parliamo di un edificio di circa 30 m di larghezza, di età longobarda e con delle sepolture di personaggi stranieri, cioè dei Germani che arrivano qui nel corso del VII, VIII secolo e impiantano questa grande cattedrale“.

L’Università dell’Aquila ha investito una cospicua somma per i restauri, – conclude – quindi saremo pronti, credo nel 2024, a rendere fruibile quest’area archeologica in collaborazione con gli enti locali proprio per valorizzare sempre più il sito archeologico di Amiternum“.

Il progetto del parco archeologico è stato presentato in occasione del Festival delle Città del Medioevo svoltosi lo scorso giugno, e prevede la realizzazione di visite immersive anche attraverso l’ausilio delle nuove tecnologie, mediante modelli tridimensionali e interattivi in grado di mostrare come era la città e consentire un coinvolgimento attivo dei visitatori.

Non ci resta che aspettare.