24 Febbraio 2025 - 13:51:00

di Beatrice Tomassi

La fusione tra Arap, Azienda regionale delle aree produttive, e il Consorzio per lo sviluppo industriale dell’area Pescara Chieti, che formerebbe la nuova società denominata Aruap, approda in una commissione congiunta, Bilancio e Attività produttive, dopo che il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha spinto per accelerare l’iter.

All’esame delle commissioni un nodo ben preciso: se da una parte la proposta di legge mira ad accorpare i due soggetti per liberarsi dei rapporti giuridici, attivi e passivi, dei due, dall’altra c’è una norma secondo cui la fusione dovrebbe proseguire i diritti e gli obblighi delle società partecipanti.

Di fatto, se la fusione accorpasse i bilanci, attivi e passivi, dei due enti, l’Aruap potrebbe partire già in svantaggio, vista l’ingente massa debitoria del consorzio Pescara-Chieti che si aggira intorno ai 17 milioni di euro e che potrebbe scendere di ulteriori 5 milioni.

Da qui la volontà dei presidenti delle due commissioni, Vincenzo D’Incecco e Nicola Campitelli, di svolgere un lavoro certosino, a partire dalle audizioni dell’avvocato Antonio Morgante, direttore generale dell’Arap, e dei sindacati.

«È una legge molto importante che segnerà un momento storico per la nostra regione – ha affermato Campitelli – perché andiamo a modificare quello che è il braccio operativo della Regione Abruzzo (Arap) e lo vogliamo fare nel migliore dei modi. Questo tempo è stato utile per approfondire alcuni aspetti e siamo ben consapevoli del lavoro che c’è da fare».

Sulla stessa lunghezza d’onda il commento di D’Incecco, che ha promesso di snocciolare i nodi: «Essendo un progetto di legge pesante, nel senso che tiene conto di tante situazioni che vanno affrontate all’interno delle sedi giuste, è giusto che ci sia un dibattito anche all’interno delle commissioni consiliari, ognuno poi porterà la sua idea. Sicuramente ci sarà una fase emendativa, credo anche di maggioranza, per modificare oppure sistemare alcune questioni di questa norma».

Come detto, il clou della riunione è stata l’audizione a porte chiuse di Morgante e dei sindacati. Ai nostri microfoni non ha rilasciato dichiarazioni il direttore generale dell’Arap, mentre la Cgil Abruzzo Molise, per parola del suo segretario generale, Carmine Ranieri, ha espresso la sua posizione: «Noi non siamo pregiudizialmente contrari alle due operazioni di fusione, però crediamo che sia necessario fare chiarezza innanzitutto su quelli che sono i debiti dell’ex consorzio industriale Pescara Chieti, oggi in liquidazione. Siamo preoccupati che l’operazione che si prospetta con questa legge regionale porti ad un affossamento anche del nuovo soggetto dell’Arap, che magari potrebbe vedere dei problemi rispetto ai rapporti con interlocutori fondamentali quali gli istituti di credito. Si tratta di un’operazione che al momento non ci convince, crediamo che siano necessari ulteriori approfondimenti tecnici».

Legata al tema c’è un’ulteriore questione: quella delle poltrone. Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, ha accusato la Giunta di voler fare dell’Aruap un “poltronificio”, con le nomine di commissario e subcommissario a carico del solo esecutivo.

Posizione ribadita dal collega di partito Antonio Blasioli.

«Questa legge di nascita dell’Aruap, che si sostituirà ad Arap, in realtà nasce dall’esigenza di sottrarre al Consiglio regionale la nomina dei rappresentanti del Cda. – ha detto – Tra l’altro è una società molto importante perché gestendo tantissimi fondi dell’Ffc, è stazione appartante di tantissimi progetti molto importanti, alcuni anche rimasti clamorosamente indietro, come per esempio quello della Maielletta o quello del Saline. Oggi comincia questo percorso, noi saremo molto attenti anche nel sentire le istanze dei sindacati e nell’apportare tutte le migliorie possibili che, comunque, devono garantire la rappresentanza delle minoranze».

«Un piano lacunoso, senza garanzie e potenzialmente disastroso per il futuro delle aree industriali abruzzesi», con queste parole anche il Movimento 5 Stelle boccia senza appello il progetto di legge regionale.

«Le criticità sono sotto gli occhi di tutti – denuncia la consigliera regionale Erika Alessandrini –. Il CSI è in liquidazione da anni, condizione che impedisce qualsiasi fusione o incorporazione. I suoi debiti finirebbero direttamente sulle spalle della nuova società, compromettendo la stabilità finanziaria di ARAP stessa. Con quali risorse sarà finanziata ARUAP? Chi pagherà questi debiti? La Giunta Marsilio non ha fornito risposte».

«Questo progetto di legge non nasce per migliorare la gestione delle aree produttive ma solo per creare un nuovo carrozzone, utile alla propaganda e al poltronificio del centrodestra – prosegue Alessandrini –. Lo stesso Direttore di ARAP ha riconosciuto i problemi che questo progetto porta con sé, mentre Marsilio e la sua maggioranza fanno finta di nulla. È ora che il centrodestra spieghi con quali strumenti e risorse pensa di far funzionare questa nuova struttura senza accumulare ulteriori debiti e mettere a rischio l’economia regionale».