26 Febbraio 2025 - 19:23:10

di Tommaso Cotellessa

In seguito alla diffusione dei dati relativi ai Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) 2023 l’assessorato regionale alla Sanità dell’Abruzzo, presieduto da Nicoletta Verì, ha fornito alcune precisazioni.

Dal rapporto emerge che la sanità abruzzese mostra criticità in due delle tre aree valutate nell’analisi delle prestazioni. Mentre nell’area relativa all’assistenza ospedaliera viene riscontrato un buon posizionamento, le aree relative alla prevenzione all’assistenza distrettuale riportano valori insufficienti.

Riguardo i dati emersi dall’assessorato fanno sapere che sono in corso numerose azioni indirizzate a migliorare le prestazioni di tutti i valori relativi ai Lea.

Tra gli indicatori in negativo figura, ad esempio quello riferito alle vaccinazioni di base nella popolazione 0-24 mesi in 2 Asl su 4. Tuttavia dalla Regione Abruzzo fanno sapere che si tratta di una rilevazione puramente statistica con un indice di 89.57 per cento (che comporta un punteggio Lea pari a 0), mentre il dato reale delle effettive vaccinazioni supera la soglia di sufficienza e si attesta al 91.13 (per un punteggio finale pari a 33.9). Analoga situazione sulle vaccinazioni di prima dose contro morbillo, parotite e rosolia, che garantirebbero un punteggio finale di 41.7.

Invece per quanto riguarda gli screening della cervice uterina e della mammella Verì fa sapere che si registra un netto miglioramento rispetto al 2022, mentre ci sono ancora criticità su quello del colon retto. Su quest’ultimo screening, però, la Regione ha già attivato una serie di misure correttive negli ultimi mesi, a partire dalla possibilità di utilizzare la rete delle farmacie dei servizi. Un’azione che permetterà di recuperare in gran parte il gap.

In merito all’assistenza distrettuale, invece, la situazione è molto più complessa, in quanto «la nostra Regione – scrive l’assessore – sconta nel 2023 il processo di riorganizzazione della rete territoriale. Questo ha portato inevitabilmente, nel primo anno di applicazione del nuovo modello, alcune disfunzioni che sono state però già recuperate. Tra i dati che hanno influito negativamente sul punteggio finale, spicca l’allarme target 118, vale a dire il tempo medio impiegato da un’ambulanza per raggiungere il punto di intervento: in alcune aree dell’entroterra montano, la rete viaria, infatti, non consente sempre di rispettare i tempi standard. E c’è poi l’aspetto, non secondario, del numero di anziani non autosufficienti che può accedere alle Rsa, in numero ancora non adeguato in una regione la cui popolazione anziana è costantemente in aumento. Di contro, però, è cresciuta in maniera importante l’Adi (l’assistenza domiciliare integrata) che continua a registrare valori positivi».

Tuttavia l’assessorato rileva che dalle proiezioni riferite al primo semestre 2024 è già visibile un miglioramento, sia sul fronte della prevenzione, che dall’assistenza distrettuale.

Un altro punto affrontato nella nota diffusa è quello relativo alla mobilità passiva extraregionale. Su questo argomento l’assessorato smentisce le criticità affermando che «In realtà il saldo negativo tra mobilità attiva e passiva nel 2023 è pari a 89 milioni di euro, con una riduzione di 9 milioni rispetto al 2022, quando si attestava a 98 milioni. A dimostrazione dell’efficacia delle misure messe in campo dal governo regionale. Tra le prestazioni che hanno registrato, nel 2023, un minore ricorso alla mobilità extraregionale spiccano la neuro-riabilitazione, l’oncologia, l’ostetricia, la neurochirurgia pediatrica, la neonatologia e la nefrologia».