08 Marzo 2025 - 01:19:59
di Vanni Biordi
Nel silenzio che a volte avvolge il quotidiano, esiste una forza, un potere capace di squarciarlo: la voce. Il cortometraggio Il Potere della Voce si fa portavoce di questo messaggio, un monito che arriva forte e chiaro, ispirato dalle parole di Malala Yousafzai: “Quando tutto il mondo tace, anche una sola voce può diventare potente”. È un invito che non conosce età, né limiti: ogni donna, giovane o anziana che sia, ha il diritto di alzare la propria voce e farsi sentire. Un inno alla libertà, alla forza e alla consapevolezza, che quest’anno, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, arriva nelle nostre case in forma di un’opera che non si dimentica facilmente.
Protagonista di questa storia è Isabel Durastante, meglio conosciuta come Isamby. Con soli otto anni e mezzo, Isabel non è solo una bambina che recita. È una bambina che sente, che emoziona, che dà forma alla sua voce in modo autentico e potente. La sua interpretazione è il cuore pulsante di un cortometraggio che, nonostante la sua brevità, ci lascia la sensazione di aver assistito a un piccolo miracolo. È lei, nella sua cameretta, a dar vita a un monologo che ci parla di passione, di sogni, di una consapevolezza che solo chi ha il coraggio di affrontare la propria voce può possedere.
Diretto da Francesco Mantuano, il cortometraggio si snoda tra le vie della città dell’Aquila, una città che, grazie alla sua bellezza e al suo fascino, diventa il palcoscenico ideale per un messaggio che parla di coraggio, ma anche di riflessione. I portici di Corso Vittorio Emanuele, Piazza Duomo, la scalinata di San Bernardino, l’Amphisculpture: ogni angolo diventa simbolo di un percorso di crescita, di un cammino che attraversa generazioni e storie. In ogni inquadratura c’è un richiamo a un passato che ci spinge a non dimenticare, ma anche a un presente che ci invita a costruire, mattone dopo mattone, il nostro futuro.
Ma il vero potere della voce di Isabel non sta solo nel suo talento, ma in un libro che le è stato regalato da suo padre: Storie della buonanotte per bambine ribelli. Le pagine di questo libro, che ogni notte Isabel sfoglia con gli occhi colmi di sogni, diventano il filo invisibile che lega due generazioni, la sua e quella della madre. In queste storie, ogni bambino è chiamato a essere protagonista della propria vita, a sfidare le convenzioni e a trovare la forza di essere se stesso.
La musica gioca un ruolo fondamentale nel cortometraggio. La cover di La mia voce (Speechless, da Aladdin), cantata dalla stessa Isabel con il supporto dei vocal coach Giuseppe Lucente e Gabriele Giorgi, è la colonna sonora di un messaggio universale di autodeterminazione e libertà. In ogni nota si riflette la lotta per affermare la propria esistenza, per non farsi mai sopraffare dal silenzio che a volte sembra soffocarci. Il canto diventa così un atto di ribellione e di affermazione, una dichiarazione di indipendenza che non ha bisogno di parole elaborate, ma solo di quella vibrazione che scaturisce dal cuore.
Dietro questo piccolo grande progetto ci sono la passione e l’amore di una famiglia, quella di Anna Rita Laurenzi e Luigi Durastante, i genitori di Isabel, che hanno prodotto e ideato il cortometraggio con una cura che traspare in ogni fotogramma. La sceneggiatura, scritta da Anna Rita Laurenzi e Francesco Mantuano, è una riflessione profonda e sentita sull’importanza di insegnare ai bambini a non aver paura di alzare la voce, mentre la regia di Mantuano dona ritmo e intensità all’intero progetto. Il montaggio, curato da Massimo Favale, con il contributo di Enrico Tiberi, Ilde Antonacci e Loredana Errico, arricchisce l’opera, aggiungendo dettagli che la rendono ancora più affascinante e toccante.
Il Potere della Voce non è solo un cortometraggio. È un messaggio, una lezione che va oltre il confine della Giornata Internazionale della Donna. Ogni bambina, ogni donna, ha diritto di credere in sé stessa, di sognare senza limiti, di essere ascoltata. E se a volte il mondo sembra tacere, una voce, anche la più piccola, può risvegliare l’attenzione di chi ascolta. Un ricordo che ci accompagna, come un sussurro che non smette mai di crescere.
La voce di Isabel ci ricorda una verità eterna: non smettere mai di parlare, di cantare, di raccontare. Perché una voce, anche la più piccola, ha il potere di cambiare le cose. Di cambiare tutto.