08 Marzo 2025 - 12:48:48
di Martina Colabianchi
Il Cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo emerito del capoluogo abruzzese, torna all’Aquila per presentare il suo libro dal titolo “Perdono e Perdonanza“. Lo ha fatto insieme ad un ospite di tutto rilievo come il Cardinale Baldassare Reina, Vicario del Papa per la diocesi di Roma.
Quello di Petrocchi, così come sottolineato dall’Arcivescovo dell’Aquila Antonio D’Angelo, è un omaggio alla Chiesa aquilana, sottolineando il forte legame tra Giubileo e Perdonanza Celestiniana grazie alla presenza del Cardinale Reina.

L’Arcidiocesi, proprio in occasione dell’anno giubilare, ha voluto raccogliere in un’unica pubblicazione i testi scritti dal Cardinale Petrocchi in occasione della Perdonanza, durante gli undici anni di ministero episcopale all’Aquila.
Il testo, presentato nell’Aula Magna “Benedetto XVI” dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Aquila “Fides et Ratio”, raccoglie infatti sia i messaggi alla Comunità Ecclesiale e Civile, sia le omelie tenute durante le messe celebrate dall’allora Arcivescovo, per la chiusura della Porta Santa della Basilica di S. Maria di Collemaggio.

«Per me tornare all’Aquila significa tornare a casa, tra amici – ha dichiarato Petrocchi -. Questo perché ho amato questa diocesi e questa città, ma mi sono sentito anche ben voluto, accolto e coadiuvato nel lavoro che sono stato chiamato a svolgere. Quindi, per me il Ministero svolto all’Aquila è stato nel segno di un dono che ho ricevuto da Dio e che vorrei trasmettere con gratitudine a tutti i presenti».

Nel libro sono contenuti anche i saluti del Card. Petrocchi a Papa Francesco durante la sua visita pastorale all’Aquila, in occasione della Perdonanza 2022, e l’omelia che tenne come Cardinale invitato dall’Arcivescovo D’Angelo in occasione dell’apertura della Porta Santa, lo scorso 28 agosto 2024.
«Nella bolla di indizione al Giubileo, Papa Francesco ha fatto affermazioni storiche, dichiarando che il primo Giubileo nella storia è proprio la Perdonanza – ha spiegato il Cardinale -. Questo ha una rilevanza straordinaria nella Chiesa, ma anche nella società. Il percorso della Perdonanza, per me, è stato un itinerario arricchente sul piano spirituale, sul piano pastorale, ma soprattutto è una promessa perché dentro questo patrimonio che Celestino ci ha lasciato ci sono valori essenziali per costruire una Chiesa sempre più comunione e una società sempre più a misura d’uomo».