21 Marzo 2025 - 11:18:47

di Martina Colabianchi

Si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Perugia il diciottenne romano agli arresti domiciliari con l’accusa di induzione o aiuto al suicidio di Andrea Prospero.

Il giovane è rimasto davanti al gip pochi minuti e poi ha lasciato il palazzo di giustizia a bordo di un’auto parcheggiata in un garage interdetto ai giornalisti e ai teleoperatori. Con lui il suo difensore.

Secondo quanto si è appreso, al termine dell’udienza l’indagato non ha fatto dichiarazioni spontanee e la sua difesa non ha presentato memorie.

In aula era presente il procuratore aggiunto di Perugia Giuseppe Petrazini che ha coordinato le indagini.

All’arrivo, l’auto con a bordo il diciottenne era entrata direttamente nel garage del palazzo che ospita le aule. Poi l’indagato ha raggiunto quella d’udienza da un ingresso secondario.

Si sono concentrate sul mondo della rete le indagini coordinate dalla Procura di Perugia. Il giovane Andrea, studente lancianese trasferitosi a Perugia per studiare, infatti, aveva confidato ad un “amico virtuale” su Internet ansie e insofferenze rispetto alla vita universitaria. Scelta nella quale sarebbe stato «più volte incitato e incoraggiato» proprio dal giovane diciottenne messo agli arresti domiciliari.

Il ragazzo è un incensurato appartenente a un contesto familiare «assolutamente normale», ritengono gli inquirenti, secondo i quali Prospero gli confidò di non avere il coraggio di suicidarsi ricevendo un «ulteriore incoraggiamento».

Recente è anche l’apertura di un secondo fascicolo di indagine legato alle presunte attività illecite che potrebbero emergere dall’esame di sim, telefoni cellulari e pc trovati nel monolocale dove venne trovato morto lo studente universitario. Al momento non ci sarebbero ancora indagati, quindi il secondo fascicolo sarebbe a carico di ignoti.

L’ipotesi è che alcuni dei giovani collegati attraverso la rete potessero essere coinvolti in episodi di truffe online, ma tra il suicidio dello studente universitario e le ipotizzate attività illecite non sarebbero tuttavia emersi al momento collegamenti.