16 Aprile 2025 - 10:13:08

di Tommaso Cotellessa

Si è conclusa positivamente la vertenza legata al marchio turco Beko, multinazionale attiva nel settore degli elettrodomestici. È stato infatti raggiunto un importante accordo tra i sindacati e l’azienda, che possiede uno stabilimento strategico nel comune di Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, una delle aree colpite dal sisma del 2016.

Protagonista della positiva risoluzione della vertenza – come sottolineato anche dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi – è stata Fausta Bergamotto, sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

«La conclusione positiva della vertenza Beko è una notizia che infonde grande ottimismo in tutte le aree appenniniche colpite dai terremoti del 2009 e del Centro Italia» ha dichiarato Biondi, evidenziando anche il valore simbolico dell’accordo, portato a termine con successo da «una donna di governo originaria di queste terre».

«Conosco e apprezzo le capacità di mediazione e il dialogo costruttivo della Bergamotto sin dai tempi in cui ha fatto parte della Giunta comunale dell’Aquila – ha aggiunto il sindaco – Qualità che ha saputo trasferire nel suo ruolo nel governo nazionale. Sono certo che le sfide affrontate nell’amministrare una realtà complessa come il capoluogo abruzzese ne abbiano rafforzato il carattere e affinato le competenze tecniche e politiche, consentendole di affrontare con efficacia anche crisi che sembravano destinate a concludersi con chiusure e licenziamenti. Grazie anche alla sapiente regia del ministro Adolfo Urso, questo scenario è stato scongiurato».

«Le aree interne del nostro Paese hanno bisogno di opportunità, produttività, creatività e occupazione stabile per garantire un futuro alle famiglie e alle imprese, e per contrastare lo spopolamento causato dalla fuga dei giovani e dalla denatalità. In mezzo a tante criticità – ha concluso Biondi – possiamo contare su un esecutivo, guidato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, quotidianamente impegnato nel sostenere gli sforzi delle comunità locali, comprese quelle un tempo considerate “marginali”».