07 Maggio 2025 - 10:03:32

di Redazione

Morti sul lavoro in aumento nel primo trimestre del 2025, secondo i dati dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega.

L’Abruzzo è tra le 6 regioni sul podio dell’insicurezza nazionale, in zona rossa insieme a Basilicata, Trentino-Alto Adige, Umbria, Molise e Campania.

Oltre 200 i decessi nei primi tre mesi del 2025 (+9,9% rispetto al 2024), più della media d’Italia in zona rossa e arancione.

Ad essere più colpiti i settori manifatturiero, delle costruzioni, dei trasporti e del magazzinaggio. In controtendenza, invece, il numero complessivo delle denunce di infortunio (mortali e non), in lieve calo: -1,6% rispetto a marzo 2024.

A finire in zona rossa a marzo 2025 con un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 6,3 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori), Basilicata, Trentino-Alto Adige, Umbria, Abruzzo, Molise e Campania. In zona arancione, Puglia, Calabria, Sicilia, Toscana e Liguria. In zona gialla: Piemonte, Veneto, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia. In zona bianca, Marche, Lazio, Emilia-Romagna, Sardegna e Valle d’Aosta.

«Come abbiamo più volte evidenziato, il dato di fatto è che negli ultimi anni in Italia gli infortuni mortali sul lavoro non diminuiscono. E ora, i numeri relativi al primo trimestre 2025 mostrano una realtà ancor più preoccupante: rispetto al primo trimestre del 2024 le vittime sono aumentate del 10% circa. Si contano già 210 decessi, 19 in più dello scorso anno. Sei regioni sono in zona rossa e altre cinque in zona arancione, le due fasce critiche in cui raccogliamo le regioni con tassi d’incidenza infortunistica superiori alla media nazionale. Davanti a questi dati è evidente che serve un cambio di rotta deciso ed efficace» il commento di Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente Vega.