09 Maggio 2025 - 10:52:32

di Redazione

La produzione dei bracci in lamiera non sarà fatta a Sulmona, ma in uno stabilimento indiano.

A ribadirlo, nel corso di un incontro in Regione, sono stati i vertici della Marelli che non tornato indietro sulla decisione assunta nei mesi scorsi, come fanno sapere Fim, Fiom e Uilm.

«Nonostante le tensioni che si sono generate durante l’incontro odierno, l’impegno preso è stato quello di programmare un nuovo appuntamento presso l’assessorato alle attività produttive da fissare entro un mese e mezzo, con l’aspettativa che, diversamente da quanto accaduto oggi, l’azienda porti a quel tavolo qualche risposta concreta per il futuro dello stabilimento di Sulmona», scrivono i sindacati che hanno preso parte al tavolo convocato dall’assessore regionale, Tiziana Magnacca.

Sono 444 i dipendenti della fabbrica peligna che operano con contratti di solidarietà.

La senatrice M5S Di Girolamo: «Presenterò un’interrogazione parlamentare»

«Nei prossimi giorni presenterò un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro delle Imprese e del Made in Italy e al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, per portare la questione dello stabilimento Marelli di Sulmona all’attenzione del Governo e dell’intero Parlamento.

La decisione nasce a seguito dell’incontro dell’8 maggio scorso, tenutosi presso l’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Abruzzo, durante il quale i rappresentanti sindacali di FIM, FIOM e UILM hanno lanciato un grido d’allarme rispetto alla situazione del sito produttivo. È emersa con chiarezza l’assenza di una strategia industriale, l’ennesima sottrazione di lavorazioni e una prospettiva sempre più preoccupante per i lavoratori e per l’intero territorio.

Con la mia interrogazione chiederò al Governo di chiarire quali siano le intenzioni di Marelli per Sulmona, di intervenire per tutelare l’occupazione e di attivarsi immediatamente per istituire un tavolo di crisi industriale nazionale. È fondamentale che vi partecipino l’azienda, i sindacati, la Regione Abruzzo e i ministeri competenti, così da affrontare questa vertenza in modo strutturato e trovare soluzioni concrete. Lo stabilimento di Sulmona è un presidio industriale essenziale per le aree interne d’Abruzzo, per la loro economia e per la dignità di centinaia di famiglie. Non possiamo rimanere in silenzio davanti a una lenta ma evidente desertificazione produttiva. Il Governo ha il dovere di intervenire subito, prima che il danno diventi irreversibile.

Continuerò a seguire la vicenda con il massimo impegno, al fianco dei lavoratori e delle loro rappresentanze».