07 Giugno 2025 - 10:49:16
di Tommaso Cotellessa
Una vera e propria eccellenza aquilana, che non ha bisogno di retorica: parla da sé. È Valeria Ricotti, ricercatrice di 45 anni con una formazione in neurologia e psichiatria infantile, ma anche imprenditrice e scrittrice.
Lo scorso marzo è stata tra le protagoniste dell’evento “Storie di italiane eccellenti” a Palazzo Giustiniani, dove ha ricevuto un prestigioso riconoscimento in Senato, insieme ad altre 18 donne italiane.
«È dall’Abruzzo, dalla mia L’Aquila, che ho ereditato la forza per affrontare ogni sfida. Una terra autentica, che ti insegna a resistere e a creare», ha dichiarato Ricotti, ricordando con sincera gratitudine le proprie radici.
Già studentessa del liceo classico dell’Aquila, dopo il diploma si è iscritta al Royal College of Surgeons di Dublino, dove si è specializzata in pediatria, prima di trasferirsi a Londra, città in cui oggi vive e lavora.
Oggi è CEO e fondatrice di Vesalic e Parterra, due startup biotech che sviluppano soluzioni avanzate per il trattamento di malattie rare, neurodegenerative e patologie cutanee. Al centro della sua ricerca c’è il progetto “Avatar”, una tecnologia all’avanguardia che crea un gemello digitale del paziente attraverso sensori e intelligenza artificiale, con l’obiettivo di monitorare in tempo reale l’evoluzione delle malattie.
Nel suo percorso, Ricotti ha anche co-fondato Dinaqor, biotech specializzata in terapie geniche per le cardiomiopatie. I suoi brevetti sono già applicati in ambito clinico, in collaborazione con il sistema sanitario britannico e istituzioni accademiche d’eccellenza come Imperial College e University College London, dove Ricotti conduce attività di ricerca. Le sue innovazioni sono apparse su riviste di rilievo internazionale come Nature Medicine e impiegate in studi su distrofia muscolare, Parkinson e atassie genetiche.
La sua visione, fortemente interdisciplinare, si riflette anche nella sua attività editoriale. Ha fondato Shironeko, casa editrice indipendente con sede a Londra. Ad aprile ha pubblicato il suo primo romanzo, “Il Ponte Vermiglio”, presentato al Salone del Libro di Torino. Un’opera che intreccia scienza, spiritualità e memoria, e che si arricchisce di un elemento musicale: la canzone originale “Dragon’s Eyes” di Naomi Banks, realizzata in coproduzione con il jazzista britannico Guy Barker.