08 Giugno 2025 - 10:24:31

di Martina Colabianchi

«Un primo quadrimestre da dimenticare. Perché dopo il giro di boa dei primi quattro mesi del 2025, le proiezioni per la fine dell’anno sembrano a dir poco pessimistiche quando si parla di vittime sul lavoro. Rispetto al primo quadrimestre del 2024 le vittime sono aumentate dell’8,6%. Si contano già 291 decessi, 23 in più dello scorso anno».

Queste le parole, scoraggiate e scoraggianti, di Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, a commento dei dati più significativi dell’ultima indagine elaborata dal proprio team di esperti per il primo quadrimestre del 2025.

Un’indagine che pone l’Abruzzo in zona rossa insieme ad altre sei regioni, con un’incidenza del rischio di morte sul lavoro superiore a +25% rispetto alla media nazionale. La nostra regione, con un’incidenza del 15,8%, occupa tristemente il quinto posto in graduatoria.

Sono soprattutto le province di Chieti e Pescara, entrambe in zona rossa, a far registrare i numeri più eclatanti. La Provincia di Chieti, infatti, è addirittura 6° in graduatoria, con un’incidenza degli infortuni mortali sul lavoro sugli occupati del 27,3%. Sei i casi in totale registrati nei primi quattro mesi del 2025.

Pescara la stacca di poco, piazzandosi in 10° posizione con tre casi totali e il 23,6% di incidenza degli infortuni mortali sugli occupati.

Meglio le altre due Province abruzzesi. In fascia gialla troviamo Teramo, in 50° posizione in graduatoria con l’8,4% di incidenza sugli occupati e un solo caso. L’Aquila invece, in fascia bianca, non ha registrato casi di infortuni mortali sul lavoro.

Un dato sicuramente allarmante, a livello nazionale, riguarda le donne: quelle che hanno perso la vita in occasione di lavoro sono 12, mentre 16 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro. In totale sono 28 le donne decedute nel primo quadrimestre (circa 47,5% in più dello scorso anno).