16 Giugno 2025 - 16:11:33

di Beatrice Tomassi

Il tema della sicurezza nelle città tiene banco anche in Abruzzo. Proprio ieri a L’Aquila i sindacati sono insorti denunciando come i ventisette nuovi rinforzi tra polizia, carabinieri e guardia di finanza in arrivo in regione per l’estate siano destinati interamente alla costa.

Una disparità che ha portato il Sap (Sindacato autonomo di polizia) ad annunciare un sit-in davanti la prefettura del capoluogo per ribadire la gravissima carenza strutturale di personale. Il tutto qualora, nei prossimi giorni, non saranno fornite delle garanzie.

Sulla questione, anche l’assessore comunale alla Polizia municipale, Laura Cucchiarella, ha espresso la sua opinione, evidenziando la necessità di un piano «che non dimentichi l’equilibrio interno della regione». «Dobbiamo rimboccarci le maniche – ha detto – e chiedere soluzioni più eque».

L’ultimo, in ordine di tempo, ad intervenire è il consigliere comunale del Gruppo Misto Alessandro Tomassoni. «Con un organico insufficiente e operatori ridotti al minimo, – le sue parole – diventa quasi impossibile svolgere adeguatamente tutte le funzioni su un territorio vasto e complesso come il nostro».

A preoccupare Tomassoni non è solamente la cronica carenza di personale di pubblica sicurezza, ma anche i risvolti di questo sul cosiddetto “Controllo di Vicinato”, approvato lo scorso dicembre all’unanimità dal consiglio comunale ma che, di fatto, non è ancora operativo.

«Come si può pensare di realizzare un progetto del genere se le forze dell’ordine continuano ad essere sottodimensionate?» si chiede il consigliere, che continua: «nonostante sia utile per prevenire reati e degrado attraverso la collaborazione sinergica tra cittadini e forze dell’ordine, la mancanza di risorse umane può comprometterlo».

«E’ altrettanto evidente – prosegue – come non si possa abbassare la guardia sugli ulteriori e ancor più stringenti interventi collaborativi fra tutte le forze in campo a tutela della sicurezza dei cittadini, soprattutto di carattere preventivo. In primis, il recupero definitivo degli spazi sociali di aggregazione ed il miglioramento di quelli più sensibili ma funzionali dove si annida troppo spesso il degrado e si delinque abitualmente. Un impegno ancor più gravoso e che ha bisogno di soluzioni immediate anche nell’ottica di ciò che sarà, oltre all’indispensabile tutela quotidiana dei cittadini, l’accoglienza e la sicurezza che dovranno essere garantite a chi sceglierà “L’Aquila Capitale della cultura 2026” per visitarla e viverla, evento che necessiterebbe fin d’ora, a mio avviso, di un preposto tavolo permanente di coordinamento».

Se questa, dunque, è la situazione nelle aree interne dell’Abruzzo, quella sulla costa pescarese non appare più rosea, nonostante le nuove unità di personale annunciate.

Qui, i sindacati Siulp e Fsp descrivono una situazione tragicomica. «Buone notizie – dicono sarcasticamente – alla Questura arrivano nuovi operatori, ma nel 2025, tra pensionamenti e partenze, ne perderemo circa 40. Risultato? Ogni semestre un bollettino di guerra».