20 Giugno 2025 - 18:59:36
di Tommaso Cotellessa
Una grande partecipazione e viva attenzione hanno accolto a L’Aquila, nella libreria Colacchi, la presentazione del romanzo “L’Imam deve morire”, firmato dall’onorevole Enzo Amendola.
Una serata intensa, arricchita da riflessioni profonde e spunti di attualità, in cui l’autore – già Ministro e sottosegretario agli Affari Esteri, con lunga esperienza diplomatica e politica – ha guidato il pubblico in un viaggio affascinante che parte dalla misteriosa scomparsa dell’Imam sciita libanese Musa al-Sadr nel 1978. Un giallo storico ancora irrisolto che Amendola intreccia sapientemente con altri eventi cardine della storia contemporanea: il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro, le dinamiche oscure del Medio Oriente, fino ad arrivare ai giorni nostri segnati dai conflitti in Palestina, Iran e Ucraina.
A dialogare con l’autore, due esponenti politici di rilievo: l’onorevole Stefania Pezzopane e il senatore Michele Fina, tesoriere nazionale del Partito Democratico. A introdurre i lavori, il professor Walter Cavalieri, che ha offerto un prezioso inquadramento storico, aiutando il pubblico a orientarsi nel complesso intreccio geopolitico delineato nel romanzo.
Quello di Amendola a L’Aquila stato un ritorno. Egli stesso infatti è legato al territorio da anni di un profondo impegno.
Durante il suo incarico di governo, fu infatti protagonista della risoluzione della delicata vertenza che avrebbe potuto costringere le imprese del cratere sismico aquilano a restituire il 100% delle tasse sospese a seguito del sisma. Un intervento che contribuì a salvaguardare il fragile tessuto economico e produttivo locale.
Una serata d’autore che ha saputo coniugare letteratura, storia, politica e memoria collettiva, riscuotendo un meritato successo di pubblico.