26 Giugno 2025 - 08:07:47

di Martina Colabianchi

È caos a Pescara dopo il pronunciamento di ieri del Tribunale Amministrativo Regionale che ha accolto parzialmente il ricorso contro il risultato delle elezioni di Pescara del 2024, invalidando il voto in 27 sezioni su 171, nelle quali sono state registrate irregolarità alle scorse amministrative dell’8 e 9 giugno.

In quella consultazione, l’attuale primo cittadino, alla guida di una coalizione di centrodestra, Carlo Masci (Forza Italia), fu rieletto al primo turno con il 50,95% delle preferenze (esattamente per 584 voti). Il candidato del centrosinistra, Carlo Costantini, si fermò al 34,24%, mentre Domenico Pettinari ottenne il 13,08% e Gianluca Fusilli di Italia Viva l’1,73%.

È obbligatorio ripetere il procedimento elettorale per 27 sezioni. “Fino alla nuova proclamazione, a seguito del rinnovo parziale delle elezioni, gli attuali organi elettivi comunali continuano a esercitare le loro funzioni, per quanto attiene all’ordinaria amministrazione e agli atti urgenti e indifferibili“, si legge nel provvedimento. I giudici hanno trasmesso tutto in Procura per valutare la sussistenza di ipotesi di reato.

«Annuncio da subito ricorso al Consiglio di Stato avverso la sentenza affinché venga riconosciuto il voto sostanziale dei cittadini rispetto agli errori formali dei presidenti, che ci sono stati e ci sono sempre in ogni elezione. Nel frattempo, come stabilito dal Tar, continuerò serenamente a svolgere il mio ruolo di sindaco, seppur per l’ordinaria amministrazione e per gli atti urgenti e indifferibili». Questa la pronta reazione del sindaco Carlo Masci, nella serata di ieri, ad una sentenza che, secondo il primo cittadino, «appare travisare fatti e numeri, è distorta nelle motivazioni, errata nelle conclusioni, ma soprattutto non rispettosa della volontà popolare» e che crea un «vulnus pericoloso».

Masci parla di «errori formali dei presidenti di seggio» e ricorda che il riconteggio dei voti ha confermato la vittoria al primo turno del sindaco con 494 voti in più del 50% (derivante da una vittoria piena in 163 sezioni su 170, oltre il 95% delle sezioni). «Il Tar – aggiunge – ha amplificato a dismisura meri errori di verbalizzazione dei presidenti, che non dovrebbero mai poter incidere sul voto, considerandoli invece elementi sostanziali e dirimenti per l’annullamento del voto stesso».

Tutto ciò crea «un vulnus pericoloso perché non si parla mai dei voti dei cittadini regolarmente risultanti dal riconteggio. Se dovesse passare il ragionamento fatto dal Tar tutte le elezioni italiane dovrebbero essere annullate, perché non contano i voti (in questo caso mai messi in discussione da nessuno), ma gli errori effettuati (sempre) dai Presidenti di seggio successivamente al voto».

E questa mattina è attesa una conferenza stampa di Carlo Costantini. «Il Tar di Pescara ha annullato le elezioni del sindaco e del Consiglio comunale di Pescara ed ha accertato che il risultato elettorale che ha consentito a Masci di vincere al primo turno non è attendibile, non è genuino e non è veritiero – ha dichiarato al momento della notizia della sentenza -. Alla Procura della Repubblica di Pescara, alla quale il TAR ha trasmesso la sentenza e l’intero fascicolo processuale, spetterà il compito di accertare se si è trattato di brogli o solo di irregolarità, per quanto gravissime. I giudici amministrativi, pur applicando nella massima estensione il principio di conservazione dei risultati, hanno ravvisato in accoglimento del ricorso gravissime irregolarità in nessun modo sanabili, disponendo quindi un nuovo voto in 27 sezioni. Un ringraziamento sincero va alle ricorrenti e agli avvocati Gianluigi Pellegrino, di Roma, e Luca Presutti, di Pescara».

Intanto, il centrodestra si compatta intorno a Masci.

«La sentenza con cui il Tar ha annullato l’esito elettorale in 27 sezioni del Comune di Pescara è una decisione incongrua, sproporzionata e del tutto avulsa dal contesto storico in cui quelle elezioni si sono svolte. A distanza di tredici mesi dal voto, viene messa in discussione una vittoria netta e pienamente certificata: il sindaco Carlo Masci, cui va la nostra piena solidarietà, è stato rieletto al primo turno con oltre 500 voti oltre la soglia del 50% più uno, e il riconteggio ha confermato il risultato. La volontà popolare è stata chiaramente espressa e rispettata, e ogni tentativo di ribaltarla appare inaccettabile».

È quanto dichiarano, in una nota congiunta, l’on. Nazario Pagano, segretario regionale di Forza Italia Abruzzo, Lorenzo Sospiri, segretario provinciale Forza Italia Pescara, l’on. Etel Sigismondi, segretario regionale di Fratelli d’Italia, l’on. Guerino Testa, deputato di Fratelli d’Italia, Stefano Cardelli, segretario provinciale di Fdi, Vincenzo D’Incecco, segretario regionale di Lega Salvini Abruzzo ed Emanuele Evangelista, segretario provinciale della Lega Salvini Abruzzo a Pescara.

«È paradossale che, pur in presenza di un riconteggio che ha confermato la piena vittoria di Masci, – prosegue la nota – ci si appelli in modo pretestuoso a meri vizi formali per minare il risultato di un’intera tornata elettorale. Le presunte irregolarità in poche sezioni, peraltro tutte da verificare, non hanno in alcun modo alterato l’esito del voto, né intaccato la volontà chiaramente espressa dagli elettori».

«La verità è semplice: i cittadini di Pescara hanno scelto con chiarezza Carlo Masci e la coalizione di centrodestra. Nessun cavillo potrà ribaltare quella decisione. Saremo uniti, in tutte le sedi politiche e giudiziarie, per difendere un risultato limpido e legittimo, fiduciosi che, in sede di appello la sentenza del Tar verrà annullata. La volontà popolare non si annulla per via amministrativa», conclude la nota.

Di posizione opposta, naturalmente, il Partito Democratico abruzzese. «La sentenza del Tar che annulla l’esito delle elezioni comunali di Pescara dell’8 e 9 giugno 2024 fotografa una situazione di inaudita gravità. Il provvedimento pubblicato oggi certifica anomalie e violazioni sistematiche in decine di sezioni, manomissioni dei plichi, assenza di verbali e irregolarità nella tracciabilità che, nella sostanza, azzerano la credibilità democratica dell’intero voto e dei suoi risultati. Non siamo di fronte a semplici errori: si tratta di un colpo durissimo alla trasparenza delle istituzioni, senza precedenti nella storia della città su cui è indispensabile andare fino in fondo perché venga fatta completa chiarezza e si delineino tutte le responsabilità», scrivono il segretario regionale del Pd Daniele Marinelli, con i parlamentari Luciano D’Alfonso e Michele Fina e la segretaria provinciale di Pescara Carmen Ranalli.

«Indispensabile, per rispetto della comunità e della democrazia che si faccia completa e definitiva chiarezza – ribadiscono gli esponenti del Pd – . Ai cittadini e cittadine, molti dei quali sfiduciati e delusi, diciamo che oggi hanno una ragione in più per tornare a partecipare al voto per voltare questa pagina. Tocca a noi, tutti insieme, scriverne una nuova: una città non può essere amministrata sull’ombra di tali irregolarità e discredito. Pescara merita legalità, merita futuro, merita fiducia. E la politica ha il dovere di restituirglieli e dare certezze anche a quanti, eletti e non, si sono messi a servizio della città».

 Intanto, l’ex deputato Camillo D’Alessandro, presidente regionale di Italia Viva scrive: «Gianluca Fusilli torna in campo per il comune di Pescara e rappresenta l’unica offerta politica che consente di conquistare il ballottaggio. Poi si vedrà se, anche al secondo turno, prevarranno i veti rispetto al dovere dei voti. Se rimettiamo indietro le lancette dell’orologio e torniamo a giugno 2024 ci fu il veto su Azione e sulla lista degli Stati uniti d’Europa da parte dei 5Stelle, e subita da Costantini. Spero che dopo un anno siano consapevoli tutti che sei vuoi essere alternativa devi essere credibile».

«Accettammo il risultato più di un anno fa, non nascondemmo che non solo fosse sotto le nostre aspettative, ma c’era qualcosa che non riuscivamo a comprendere, soprattutto in molte di quelle sezioni contestate non ci ridavano i conti. I sondaggi allora ci davano esattamente il doppio di quanto poi risultò dall’esito elettorale».

«In questo periodo l’amministrazione comunale di Pescara ha esaurito la forza della narrazione, la novità è che la rottura è a destra dell’elettorato nei confronti di Masci, ma mai andrebbero a votare a sinistra. Per questo il voto utile a Pescara è Gianluca Fusilli, l’unico che può incrociare un voto deluso degli elettori di destra».

«Da un punto di vista politico, con il senno di quanto sta accadendo nel mondo, tra Israele-Palestina-Iran-Russia-Ungheria e con Trump alla guida degli USA, la proposta di un Europa finalmente forte, con esercito, politica fiscale, industriale, energetica comune era la risposta al mondo che cambia, appunto gli Stati Uniti d’Europa», conclude Costantini.