27 Giugno 2025 - 10:03:23
di Tommaso Cotellessa
Il centro storico dell’Aquila non è Disneyland ma un luogo abitato da famiglie, lavoratori, anziani, disabili e bambini. A ricordarlo è il consigliere comunale Paolo Romano del gruppo L’Aquila Nuova.
L’originale memorandum offerto dal consigliere nasce per denunciare la condizione in cui vertono alcune strade del centro storico dopo i lavori dei sottoservizi.
In diversi tratti di strada, infatti, al concludersi dei lavori il rifacimento del manto stradale è stato effettuato utilizzando del semplice asfalto provvisorio, generando – come sottolinea Romano – un grave danno al decoro urbano, alla memoria storica dei luoghi e all’identità architettonica della città.
«La scelta dell’asfalto provvisorio in ambiti dove non sono più presenti cantieri della ricostruzione – spiega inoltre il consigliere – comporta solo un doppio onere economico al momento della scelta della tipologia di pavimentazione definitiva e un ulteriore disagio per i residenti che si vedranno risfasciare la strada di casa. Se è stata un’idea vincente utilizzare una piccola quantità di quei sampietrini per il restyling del Torrione, ben più apprezzata sarà quella di rimetterli nelle vie dalle quali provengono».
In aggiunta il consigliere segnala che in alcune strade le ditte, al concludersi dei lavori, hanno deciso di non coprire la strada in attesa di indicazioni dell’amministrazione, lasciando così intere strade cantierizzate inutilmente così che – come si legge nella nota del consigliere – «i residenti si ritrovano la strada di casa richiusa con semplice terra battuta: significa polvere con il vento e, con la pioggia, fango e acqua che penetrano nelle fondamenta e cantine e provocano umidità e muffa. Significa vivere dove nessuno lavora più ma dove comunque, come in tutte le aree cantieri, ci sono pericoli; dove si deve transitare per forza per tornare alla propria abitazione, ma dove non si può accedere con le auto neanche in presenza di garage privati».
Perciò, con il preciso scopo di imprimere una svolta a questa situazione, Romano ha chiesto di veder calendarizzata con urgenza l’interrogazione dedicata a questo argomento da lui stesso presentata già due mesi fa.
«Basterebbe – scrive Romano – che l’amministrazione prendesse una decisione, elaborasse una quantificazione del lavoro da fare in più e stilasse un addendum al contratto di servizio delle imprese. Non farlo significa condannare il centro storico a essere un cantiere abbandonato. Dicono che sia stata la Soprintendenza a costringere il Comune, in una strada della zona di San Pietro, a riapporre gli originali selci bianchi: nulla da obiettare, ma mi chiedo perché tre metri più in là si noti un’altra strada in selci bianchi deturpata da rappezzi d’asfalto».
«Non si può ritenere accettabile – prosegue il consigliere – che, nell’anno in cui L’Aquila è Capitale Italiana della Cultura, il suo centro storico si presenti con vie rappezzate in asfalto anziché restituite alla loro identità originaria, così come non si può continuare ad arrecare danni e disagi ai residenti del centro storico che – ci tengo a precisarlo – non è un enorme Disneyland, ma è composto da famiglie, lavoratori, anziani, disabili, bambini con il diritto di poter accedere alle loro abitazioni».