Rianimazione Popoli Terme. Di Marco scrive a Regione e Asl per avere informazioni su possibile dismissione
30 Giugno 2025 - 09:34:35
dell’ospedale di Popoli Terme stanno creando allarme e preoccupazione. È
doveroso che la Regione e la Direzione Asl forniscano risposte chiare e
ufficiali”, A dirlo è il Consigliere regionale Antonio Di Marco, che
annuncia di aver inviato una formale richiesta di chiarimento al
Presidente Marsilio, all’Assessora alla Sanità Verì e al Direttore
Generale della Asl di Pescara.
“La situazione è ormai critica – ricorda Di Marco – . Dopo il blocco
dell’ortopedia, la riduzione dei servizi e il mancato abbattimento delle
liste d’attesa, adesso circolano notizie preoccupanti sulla chiusura
silenziosa del reparto di Terapia Intensiva- Rianimazione, senza alcun
confronto con operatori e cittadini. Ho constatato di persona, dovendo
fare dei controlli nel presidio come utente le file interminabili, caldo
soffocante, disagi per anziani e fragili, spazi inadatti e un cantiere
infinito. A tali disagi si è aggiunta l’incertezza sul futuro della
Rianimazione, che ha un ruolo fondamentale come supporto al presidio e a
quelli del territorio, com’è stato lampante in piena emergenza Covid,
quando ha contribuito a snellire il carico sia dell’ospedale Covid di
Pescara, sia degli altri ricoveri. Smantellarla oggi, o svuotarla in
silenzio, vorrebbe dire indebolire tutto l’ospedale: pronto soccorso,
sale operatorie, degenze e soprattutto la sicurezza per le aree interne
di ben tre vallate, argomento che sembra non interessare affatto il
Governo regionale e la governance sanitaria. Per questo ho chiesto
l’approdo urgente dell’argomento in II Commissione Sanità, con
l’audizione dei vertici di Regione e Asl, ma anche del personale medico
del reparto, che sarà in grado di specificare bene il tipo di lavoro che
svolge e, soprattutto, gli effetti di una dismissione. La scelta di
fermare l’Ortopedia ha causato reazioni a catena che ancora oggi
condizionano il lavoro e le condizioni dell’ospedale per medici e
pazienti, non è pensabile ipotizzare una nuova penalizzazione, con lo
stato in cui versa la nostra sanità e in un campo così sensibile qual è
quello dell’emergenza: i cittadini hanno diritto a sapere cosa si sta
decidendo sul loro territorio”.