08 Luglio 2025 - 10:49:48

di Vanni Biordi

La gestione della performance, da strumento di misurazione, è diventata per le pubbliche amministrazioni una cartina di tornasole per dimostrare trasparenza e perseguire l’efficienza. In questo contesto, la Relazione sulla Performance 2024 del Comune dell’Aquila si presenta come un documento ambizioso, che traccia un quadro di notevole successo e delinea una pubblica amministrazione proattiva, in particolare per un territorio segnato da un evento traumatico come il terremoto del 2009. Ma, un’analisi più approfondita ci racconta che dietro i numeri si nascondono anche delle criticità e la necessità di un impegno costante e mirato.

Il modello “a cascata” adottato dall’amministrazione aquilana, che lega linee di mandato, obiettivi strategici, operativi ed esecutivi, è senza dubbio un approccio metodologicamente solido. La coerenza tra i livelli di programmazione e l’impiego di strumenti tecnologici come il software Strategic PA sono passi encomiabili verso la digitalizzazione e l’efficientamento. Questa strutturazione è fondamentale per tradurre le grandi visioni in azioni concrete e misurabili.

Il dato più eclatante fornito dalla relazione è il raggiungimento medio del 96% degli obiettivi programmati. Percentuali del 100% per linee di mandato come “Ricostruzione” e “Inclusione” sono indubbiamente un segnale forte dell’impegno profuso nel completamento della ricostruzione post-sisma e nella promozione della coesione sociale. Questi risultati sono vitali per la rinascita di una comunità ferita e dimostrano una capacità operativa notevole da parte dell’amministrazione.

Però, è proprio nella lettura critica di questi dati che emergono le prime ombre. Sebbene un 96% medio sia impressionante, è essenziale chiedersi cosa si nasconde dietro quella media. La Relazione stessa ammette che la Transizione Ecologica si attesta su un 83,33% e, in particolare, la mobilità sostenibile raggiunge un deludente 50%. Questo scostamento, seppur parzialmente mitigato dalla media generale, evidenzia come alcune aree cruciali per il futuro della città siano ancora in affanno. Un obiettivo raggiunto solo a metà nel campo della mobilità sostenibile, in un’era di crescente consapevolezza ambientale, non può essere derubricato a semplice “area che richiede maggiore attenzione”, ma dovrebbe essere un campanello d’allarme significativo.

L’enfasi sulla centralità del cittadino, con l’ampliamento dei servizi educativi, le politiche giovanili e la valorizzazione del patrimonio culturale, è un segnale positivo e un approccio condivisibile. Costruire una città inclusiva e innovativa è un obiettivo nobile e necessario. Ma la vera sfida non è solo la formulazione di obiettivi, bensì la loro traduzione capillare in esperienze quotidiane tangibili per i cittadini. Quanto la percezione dei cittadini, al di là dei numeri, riflette questi successi dichiarati?
La Relazione si auto-definisce «un manifesto di trasparenza e responsabilità». Questo è un intento lodevole ma la vera trasparenza non si limita alla pubblicazione dei dati, si estende anche alla capacità di critica interna e alla volontà di affrontare apertamente le aree di debolezza.

Riconoscere un 50% nella mobilità sostenibile è un passo, ma la Relazione dovrebbe forse approfondire le cause di questo insuccesso e le strategie concrete e stringenti per invertire la rotta, piuttosto che limitarsi a un generico auspicio di «interventi più incisivi».

In buona sostanza, il Comune dell’Aquila ha indubbiamente intrapreso un percorso di gestione della performance che merita attenzione e plauso per la sua ambizione e per i risultati ottenuti in settori chiave come la ricostruzione. Il suo sistema è promettente e la visione orientata all’innovazione e alla sostenibilità è condivisibile. Il documento, però, suggerisce anche che non si può riposare sugli allori di un’alta percentuale media. La vera prova della resilienza e dell’efficacia di questa amministrazione sarà la capacità di trasformare le criticità attuali in nuove opportunità di miglioramento, dimostrando non solo di saper programmare e misurare, ma anche di saper correggere il tiro con determinazione e concretezza. La domanda che ci poniamo è: «riuscirà il personale del Comune del Capoluogo di Regione, a mantenere questo slancio e a superare le criticità che ancora permangono?».

Non è retorica, ma la vera sfida su cui l’amministrazione aquilana sarà chiamata a rispondere nei prossimi anni.