16 Luglio 2025 - 16:06:34
di Martina Colabianchi
«Nella nostra città, da sempre, è mancato un servizio notturno di taxi essendo coperta la sola fascia oraria che va dalle 07.00 alle 24.00. Questa circostanza ci pone in una posizione un po’ “antica”, ferma a dinamiche del passato, altrove superate».
I consiglieri comunali Enrico Verini e Gianni Padovani intervengono, in una nota, sull’organizzazione notturna dei trasporti in città che, soprattutto nel periodo estivo, vede molti cittadini trattenersi fino a tardi per le vie del centro storico. Ma L’Aquila, secondo i due consiglieri, sarebbe ancora ancorata «ad abitudini ormai sorpassate» al contrario di altre città italiane che, sul modello di tanti Paesi esteri, hanno cominciato a testare il servizio del taxi notturno.
Verini e Padovani ne fanno, in primis, una questione di sicurezza stradale, in un periodo in cui c’è un susseguirsi tragico di incidenti in città.
«La questione attiene in primis la sicurezza stradale e, in questo senso, – scrivono – l’inasprimento recente delle sanzioni per infrazioni di questo tipo, ha in qualche misura almeno contribuito a porre l’argomento al centro delle riflessioni».
I consiglieri entrano poi nello specifico della normativa vigente relativa alle licenze dei taxi che «oggi permette azioni fino a ieri più complicate; in particolare, la legge 9 ottobre 2023, n.136 che ha convertito il decreto-legge n. 104 del 10 agosto 2023, intitolato “Disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività’ economiche e finanziarie e investimenti strategici”, permette le cosiddette licenze bis. Il novellato comma 5-bis consente ai titolari di licenze taxi di ricorrere a seconde guide, in turnazioni orarie aggiuntive diverse da quelle già svolte avvalendosi, a tal fine, di sostituti alla guida che devono essere iscritti nel rispettivo ruolo dei conducenti. Il successivo comma 5-ter delinea un modello di procedimento amministrativo in chiave semplificata, mediante presentazione al comune di apposita comunicazione di inizio attività».
«In parole povere – spiegano – ogni titolare di una licenza di taxi può far utilizzare la sua vettura ad un secondo conducente per coprire fasce orarie non coperte dal servizio; all’Aquila, per esser chiari e per fugare ab origine ogni polemica in un settore che di giorno non vede assolutamente l’esigenza di nuove licenze (perché le attuali sono in numero appropriato), attraverso questa misura può finalmente essere organizzato anche un servizio notturno di taxi».
Per la città sarebbero molti i benefici dell’avvio del servizio, dal fronte occupazionale al poter bene un bicchiere di vino in tranquillità senza paura delle conseguenze. A beneficiarne sarebbero anche i gestori dei locali che, proprio a causa dell’inasprimento delle sanzioni automobilistiche, hanno registrato spesso un sensibile calo di vendite.
«Più in generale questa misura preparerebbe L’Aquila a quella dimensione internazionale da molti auspicata, di città turistica che offre servizi anche ai turisti e, soprattutto, sarebbe pronta ad accogliere tutto quello che comporta l’esser stata indicata come Capitale della Cultura», continuano.
«Auspichiamo quindi – concludono Verini e Padovani – che le associazioni dei taxisti aquilani si muovano in tal senso e controlleremo però che questa nuova occasione venga usata solo per gli scopi descritti, non diventando un modo furbesco di qualcuno per andare ad alterare il mercato diurno che, come ricordato, già così è saturo».