27 Agosto 2025 - 12:26:07

di Beatrice Tomassi

L’Aquila si è resa protagonista di un evento straordinario unico del suo genere: il Giubileo delle Associazioni Abruzzesi nel Mondo, che celebra le radici e l’identità di una comunità resiliente.

Un’iniziativa dal forte valore civile, culturale e spirituale, concepita per riunire idealmente, nell’ambito dell’Anno Santo, tutte le realtà che custodiscono e trasmettono la memoria e il cuore pulsante dell’Abruzzo.

La tavola rotonda allestita ad hoc nella cornice del Monastero di San Basilio, ha visto testimonianze e interventi delle comunità abruzzesi in Italia e all’estero.

Un evento arricchito dalla presenza del cardinale Francesco Coccopalmerio, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi e Alto Patrono del Sodalizio degli Abruzzesi San Camillo de Lellis.

«Io interpreto questa giornata come un ritorno, un ritorno non fisico ma di collegamento – ha dichiarato Sua Eminenza – perché sapere dove gli abruzzesi, i miei amici abruzzesi, si trovano è importantissimo e poter sentire le loro testimonianze, la voce, l’espressione di affetto lo è altrettanto. Quindi direi che questo Giubileo, che credo e spero possa andare avanti anche nei prossimi anni, sia veramente necessario per stabilire dei collegamenti non soltanto ipotetici ma reali».

Il Giubileo è dunque un’occasione per rinsaldare i legami tra gli abruzzesi di tutto il mondo. Ogni associazione, ovunque si trovi, è chiamata a sentirsi parte viva di una storia collettiva che attraversa confini e generazioni. Il tutto si inserisce nel percorso della Cordata X l’Africa e il richiamo alla 731esima Perdonanza celestiniana, primo Giubileo della storia, lo rende ancora più significativo.

«Quando diciamo perdono, non intendiamo solamente la remissione dei nostri peccati da parte di Dio misericordioso, ma pensiamo soprattutto al suo amore per noi. – ha spiegato – Lui non può non perdonarci perché è come la mamma nei confronti del suo bambino: anche se il piccolo ha compiuto qualcosa di fortemente negativo, resta pur sempre il suo bambino e il perdono è assolutamente assicurato perché la mamma non può fare a meno del suo bambino. Così Dio non può fare a meno di noi e quindi certamente ci perdona sempre, anzi, non solo ci perdona ma ci ama».