28 Agosto 2025 - 09:40:53
di Tommaso Cotellessa
Una lettera aperta indirizzata al Governo nazionale e al Parlamento per sollecitare azioni concrete a favore delle aree interne: è questo il segno conclusivo dell’annuale convegno dei Vescovi delle Aree Interne.
Il documento, sottoscritto al momento da 139 tra Cardinali, Arcivescovi, Vescovi e Abati – e ancora aperto a nuove adesioni – sarà consegnato all’Intergruppo Parlamentare “Sviluppo Sud, Isole e Aree Fragili”.
Si tratta di un appello forte che invita le istituzioni a colmare i divari territoriali e a garantire pari condizioni di benessere in tutto il Paese, ribaltando una narrazione troppo spesso rassegnata al declino di questi territori.
Nella lettera, infatti, i presuli denunciano come nel Paese si stia ampliando la forbice delle disuguaglianze e dei divari, con piccoli centri e comunità periferiche lasciati soli di fronte a spopolamento, nuove solitudini e “una delle più gravi eclissi partecipative mai vissute”.
I vescovi criticano anche l’impostazione del recente Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne, che considera per molte zone un destino di “spopolamento irreversibile”, quasi una condanna scritta. Al contrario, chiedono di promuovere politiche di sostegno alla “restanza”, cioè la possibilità concreta per le persone – soprattutto i giovani – di scegliere di restare e costruire il proprio futuro nei luoghi natii.
Accanto alla denuncia, arrivano proposte chiare: incentivi al controesodo, innovazione agricola, turismo sostenibile, smart working, co-housing, telemedicina, piani di trasporto dedicati e recupero dei borghi abbandonati. Una visione, quella dei vescovi, che considera le aree interne non un problema ma una risorsa per l’intero Paese.
All’iniziativa ha aderito l’intera Conferenza Episcopale Abruzzese Molisana ed in particolare la nostra regione è stata rappresentata dalle firme di Mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto, Mons. Tommaso Valentinetti, Arcivescovo di Pescara-Penne, Mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo di Teramo-Atri, Mons. Michele Fusco, Vescovo di Sulmona-Valva, Mons. Giovanni Massaro, Vescovo di Avezzano e di Mons. Antonio D’Angelo, Arcivescovo de L’Aquila
A rilanciare l’iniziativa è anche l’Associazione delle Autonomie Locali Abruzzesi (ALI). Il presidente Angelo Radica ha espresso l’auspicio che l’appello della Conferenza Episcopale Italiana, guidata dal cardinale Matteo Zuppi, non resti inascoltato ma si traduca in azioni concrete.
«La lettera aperta sottoscritta dai vescovi e l’appello del presidente della Cei evidenziano con chiarezza il rischio di isolamento – ha dichiarato Radica – ma al tempo stesso indicano percorsi concreti per rigenerare le comunità locali. È un richiamo a valorizzare le aree interne come risorsa e non a considerarle un problema. Non possono essere lasciate sole: serve sostegno reale per mantenerle vive e attrattive.»
Radica ha ribadito che ALI Abruzzo da tempo sostiene la necessità di investire in innovazione agricola, turismo sostenibile, servizi sanitari di comunità, connessioni digitali efficienti, co-housing e smart working.
«Sono strumenti concreti – ha aggiunto – per rendere queste aree attrattive per giovani, famiglie e imprese. Proteggere gli anziani, garantire servizi capillari e favorire l’inclusione degli stranieri non sono solo azioni di civiltà, ma leve strategiche per mantenere vive le comunità e generare nuove opportunità economiche e culturali.»
Infine, il presidente di ALI ha rinnovato la disponibilità a collaborare con istituzioni, enti pubblici e privati per dare seguito all’appello della Cei:
«È tempo di costruire un progetto condiviso che renda le aree interne resilienti e attrattive, capaci di aprire nuove prospettive di crescita», ha concluso Radica.