25 Settembre 2025 - 15:38:55

di Martina Colabianchi

A poche ore dall’inaugurazione del palazzetto di viale Ovidio, restituito alla città dell’Aquila a 16 anni dal sisma, le opposizioni non risparmiano le polemiche seppur salutando l’evento «con grande favore».

Un’opera tanto attesa la cui storia, scrivono i consiglieri Romano, Albano, Rotellini e Giannangeli, «è l’emblema di come la propaganda politica batta la concretezza dell’amministrazione».

«Già dal 2018 l’amministrazione spacciava per imminente la riapertura del palazzetto. Poi, nel 2020, è stato l’ex assessore Fabrizi ad assicurare che “il palasport di viale Ovidio sarebbe tornato operativo per l’autunno 2021, al più tardi per Natale” – dichiarano i consiglieri di minoranza ricostruendo la travagliata storia della struttura -. Ulteriori annunci, affidati al sindaco per spuntare più credibilità, hanno avuto spazio sui giornali nel 2022 e a seguire, fino alla onerosa perizia di variante approvata soltanto nell’aprile scorso. Il nastro che è stato tagliato è il frutto di ritardi, stop, varianti e rinvii che hanno pesato sul tessuto associazionistico sportivo, sugli atleti e le loro famiglie costretti per anni a cercare altri spazi di allenamento in giro per l’Abruzzo».

«Il messaggio che arriva da questa vicenda è chiaro: c’è una differenza profonda tra propaganda e amministrazione, tra gli annunci roboanti che trovano sempre spazio sulla stampa e i fatti concreti che incidono sulla vita dei cittadini. La città non ha bisogno di passerelle, ma di una classe dirigente che accompagni nel lavoro gli uffici comunali con obiettivi chiari, tempi certi e risorse gestite con efficienza. I cittadini vogliono una classe dirigente che lavori e che, soprattutto, racconti le situazioni con la verità e trasparenza dovuta».

Da qui, le domande su tante opere di cui la città è ancora in attesa, tra cui il teatro comunale e il parco urbano di Piazza d’Armi, di cui proprio in questi giorni è arrivato l’ok della Giunta al progetto di fattibilità tecnica ed economica. Per questo progetto, ricordano le opposizioni, «l’amministrazione ha sottratto le risorse stanziate dal Comitato Australian Abruzzo Earthquake Appeal Fund per dirottarle sul recupero della torre di Palazzo Margherita». E poi ancora «il ponte Belvedere, che ha visto un preoccupante episodio solo pochi giorni fa con la caduta di massi, il Cinema Massimo, finanziato di 4 milioni e 254 mila euro con delibera Cipe 48/2016, il Teatro San Filippo, il Pala Japan, la cui sorte è scomparsa dalle dichiarazioni di tuti gli esponenti del centrodestra, piuttosto che di molte altre incompiute su cui finora l’impegno del governo cittadino si è limitato a fare esercizio di annunci e pochissima pianificazione e concretezza», concludono Romano, Albano, Rotellini e Giannangeli.