30 Settembre 2025 - 09:28:24

di Tommaso Cotellessa

Dopo la lunga rassegna di eventi di Street Science e Sharper, che ha trasformato la città dell’Aquila in un grande laboratorio a cielo aperto portando all’attenzione del pubblico il mondo della ricerca e della formazione, l’Università dell’Aquila torna al centro delle cronache.

Questa mattina, nell’aula magna Vincenzo Rivera del centro congressi Luigi Zordan in piazza San Basilio, si è svolto il passaggio ufficiale di consegne tra il rettore uscente Edoardo Alesse e il rettore eletto Fabio Graziosi.

A rendere simbolico il passaggio del testimone è stata la consegna del sigillo di Ateneo, che rappresenta la presa in carico ufficiale della guida dell’Università degli Studi dell’Aquila. Con questo atto si conclude il periodo di reggenza successivo al sessennio di Alesse, e prende avvio il mandato di Graziosi, eletto lo scorso 17 giugno con 383,53 voti.

Anni complicati e pieni di avvenimenti di portata straordinaria quelli vissuti da Edoardo Alesse nel ruolo di rettore: dalla pandemia di Covid-19, allo scoppio dei conflitti ancora in corso, con l’aggiunta del continuo e complesso tema della ricostruzione post-sisma nel territorio aquilano. Al termine della sua reggenza Alesse ha tracciato con soddisfazione il bilancio dei suoi anni a Palazzo Camponeschi, ma non senza risparmiarsi quel pizzico di spirito critico che non guasta mai.

«Credo di poter dire con molta tranquillità e serenità di lasciare l’Ateneo in ottima salute, lanciato verso il futuro, connesso al mondo circostante, sia accademico, imprenditoriale, che amministrativo e politico» queste le parole dell’ormai ex rettore ai microfoni di Laqtv, dalle quali emerge la constatazione di un’esperienza ampiamente positiva che ha attraversato con energia le varie difficoltà, la pandemia, le guerre, il calo demografico, tutto ciò che di negativo si è verificato in epoca recente.

«Abbiamo usato tutta la resilienza, l’aggressività, la buona volontà di cui disponevamo e i risultati che consegna il mio successore sono sicuramente di grande pregio – ha proseguito Alesse – ma sono altrettanto sicuro che chi mi succederà li esalterà, li renderà ancora migliori e lascerà a sua volta un Ateneo migliore di quello che lascio via».

Tuttavia, con sano realismo, Alesse ha anche parlato di ciò che avrebbe voluto fare in questi anni ma che non gli è riuscito. A troneggiare fra i temi incompiuti c’è quello della ricostruzione:

«Abbiamo decine di migliaia di metri quadri, ancora così come erano il 6 aprile del 2009, e ne abbiamo bisogno per i nostri studenti, per le attività didattiche, per le attività di ricerca, per metterli a disposizione della comunità cittadina. Purtroppo in alcuni casi siamo andati molto lenti, poteva andare meglio, ma vabbè, non tutte le ciambelle riescono col buco, via».

Proprio su questa nota da lieve retrogusto amaro passiamo ora alle prospettive future.

Il neo rettore, fresco del potere acquisito dalla consegna del sigillo di Ateneo, ha infatti tracciato le prospettive e gli obiettivi da portare avanti nel prossimo sessennio:

«Le linee guida sono quelle che sono state già tratteggiate nel programma elettorale, che non era un programma di facciata, ma era un vero e proprio indirizzo strategico che adesso si tradurrà nel piano strategico di Ateneo con la collaborazione dei delegati che a giorni renderemo pubblici» queste le parole di Graziosi, che si presenta deciso a dimostrarsi all’altezza della sfida appena iniziata.

«Le linee sono quelle che attengono le missioni dell’Università didattica ricerca terza e quarta missione dentro le quali dobbiamo fare un’opera di razionalizzazione alla ricerca di spazi per recuperare risorse e miglioramento in termini di qualità. Queste sono, se vogliamo, due linee strategiche di indirizzo generale».

L’attenzione è poi stata portata immediatamente sui temi concreti e urgenti per la comunità studentesca. Un argomento di cui si è parlato a lungo nei mesi scorsi è stato quello relativo alla funzione del polo di San Basilio, che attualmente ospita i corsi di economia. «C’è piena soddisfazione da parte degli studenti perché la sede è splendida – ha assicurato Graziosi – perché è collocata in posizione centrale e ci sono tutte le condizioni per poter studiare bene qui. Chiaramente non è la sede che noi consideriamo come definitiva, lo sarà come sede definitiva l’intervento sull’ex San Salvatore non appena disporremo delle risorse per poterlo avviare».

Altro fronte dirimente per la qualità della vita della comunità universitaria aquilana è quello dei trasporti, in merito al quale Graziosi ha dichiarato che l’Ateneo conduce una continua attività di monitoraggio e studio al fine di ottenere un costante quadro complessivo delle necessità e delle caratteristiche degli spostamenti degli studenti. «È un patrimonio che mettiamo a disposizione della città, lo abbiamo già fatto e continueremo a farlo perché pensiamo che sia una chiave attraverso la quale ottimizzare e razionalizzare il processo della mobilità in modo tale da consentire agli studenti di muoversi in modo più fluido e costituire insieme alle altre attività che metteremo in campo per la città che sarà un ulteriore fattore di attrazione per gli studenti, per questa città».

Resta dunque ancora una sfida da sfruttare, rilanciare ed affrontare quella della mobilità, una sfida che sembra non muoversi solo su gomma dopo la presentazione del progetto della Funivia che partirà dall’Aquila per la Facoltà di Ingegneria. Su questa proposta Graziosi non si sbilancia troppo: «Non conosco i dettagli di quel progetto, ho visto soltanto alcune immagini, alcuni rendering e certamente è una prospettiva affascinante e andrà valutata come sempre per questo tipo di opere la sostenibilità nel tempo».

Gli auguri di buon lavoro del sindaco Pierluigi Biondi

«Desidero esprimere i miei più sentiti auguri di buon lavoro al nuovo Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila, Fabio Graziosi, insediatosi ufficialmente oggi alla guida dell’Ateneo aquilano».

Così il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi.

«L’Università degli Studi dell’Aquila è attore strategico per lo sviluppo culturale, economico e sociale della nostra città. Il dialogo tra Comune e Ateneo proseguirà, e avrà al centro sempre temi strategici per la comunità come il rafforzamento e il consolidamento del sistema sanitario, l’avvio della Scuola Nazionale della Pubblica Amministrazione e la gestione del patrimonio immobiliare da dedicare agli studenti con il collegio di merito. All’uscente Edoardo Alesse formulo i migliori auguri per il suo percorso professionale e il ringraziamento per quanto fatto nel corso del tempo alla guida dell’Università federiciana».