01 Ottobre 2025 - 15:57:14

di Martina Colabianchi

Il consultorio Aied L’Aquila ha chiesto formalmente al Comune dell’Aquila, in seduta di III commissione “Politiche Sociali, Culturali e Formative”, di prendere posizione contro il depotenziamento dei consultori aquilani deciso dall’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì.

A fine seduta, l’impegno della commissione è quello di interloquire velocemente con la Regione Abruzzo per un incontro a stretto giro con l’assessore Verì, coinvolgendo anche i consiglieri regionali aquilani.

Nei fatti, spiega la presidente del consultorio Aied Alessia Salvemme, dal 2025 la copertura di 500.000 euro non c’è più. Le conseguenze per i consultori abruzzesi sono enormi e per questo i due consultori aquilani, Aied e Cif, hanno preso parola per lanciare una richiesta d’aiuto al Comune dell’Aquila perché interceda portando in Regione Abruzzo questa «istanza di civiltà».

«Il consultorio Aied, – spiega Salvemme – così come gli altri consultori regionali non Asl che prendevano il contributo regionale, non sono semplicemente privati ma sono privati sociali, cioè senza scopo di lucro. Si tratta di associazioni che, per loro natura, si occupano di prevenzione. Il contributo regionale di circa 16.000 € l’anno ci permetteva sia di svolgere tante consulenze gratuite, sia di coprire tanti costi, permettendoci così di tenere in piedi a tariffe contenute sia servizi di prevenzione primaria, cioè quei servizi che consentono alle persone di essere informate per prevenire o ritardare l’insorgere di malattie fisiche e mentali, sia servizi di prevenzione secondaria, cioè la diagnosi precoce che consente di poter intervenire precocemente quando una malattia si manifesta. Se la Regione pensa di risparmiare in prevenzione, non ha fatto i conti di quanto possa costare in termini di cure alla Sanità abruzzese questo finto risparmio».

La presidente Aied prosegue spiegando come i consultori privati sociali svolgano da sempre un ruolo di affiancamento a quelli pubblici, non certo di competizione. «Il Consultorio Aied 50 anni fa è stato il primo consultorio aquilano e la nostra associazione a livello nazionale ha fatto da apripista anche per il pubblico – ricordo infatti che l’abrogazione da parte della Corte costituzionale dell’articolo 553 del codice penale, che vietava la propaganda e la diffusione dei metodi contraccettivi, è stata una grande battaglia e una grande vittoria dell’Aied. Da lì si è potuto iniziare a parlare di prevenzione e di consultori per come li conosciamo oggi. Pertanto, depotenziare i consultori come il nostro significa rinnegare la storia dei diritti delle donne e delle famiglie, significa privare le generazioni attuali e future dei luoghi in cui quei diritti vengono attuati e presidiati e significa, infine, aumentare i costi a carico della sanità per le cure. Grazie a chi ci aiuterà a portare queste istanze di civiltà in Regione Abruzzo».