14 Settembre 2023 - 18:19:38

di Tommaso Cotellessa

Il Consigliere comunale del Partito Democratico Stefano Palumbo è intervenuto a gamba tesa sulla vicenda delle due piscine comunali della città dell’Aquila, attualmente entrambe non utilizzabili dai cittadini e chiuse al servizio.

Palumbo infatti ha comunicato di aver depositato questa mattina un’interpellanza rivolta all’amministrazione comunale con la quale richiede tempistiche certe sulla riapertura delle due strutture.

Sono assolutamente consapevole della necessità di cogliere l’opportunità offerta dai fondi del PNRR per fare sulla piscina Ondina Valla i necessari interventi di adeguamento, ma la concomitante indisponibilità della struttura ex Verdeaqua sta causando inevitabili disagi all’utenza, in particolare in ambito sportivo e riabilitativo” scrive il Consigliere “Inutile sottolineare come atleti di livello nazionale, che onorano la città attraverso prestigiosi risultati raggiunti, rischiano in queste condizioni di compromettere un’intera stagione agonistica, e come loro tutti i compagni. E si badi bene, la causa del problema non è qualche settimana di ritardo sul cronoprogramma dei lavori di sistemazione del complesso sportivo di Santa Barbara, semmai il fatto che il Comune abbia dato il via agli stessi solo a luglio di quest’anno, ovvero dopo quasi 5 anni di chiusura di una struttura strategica per lo sport aquilano.

Inoltre Palumbo ha sottolineato un ulteriore aspetto di tale vicenda relativo alle differenze fra i due impianti in questione, l’impianto di Santa Barbara infatti non ha una capienza paragonabile a quella della Piscina Comunale disponendo di sei corsie contro le otto della seconda, né di una vasca di dimensioni minori con disponibilità di ulteriori cinque corsie presente invece nella Piscina di Viale Ovidio. A fronte di ciò il Consigliere ha evidenziato che si verificheranno difficoltà organizzative relative ad orari e disponibilità di corsie da dedicare alle varie attività, motivo per cui l’obiettivo non può essere solo la riapertura della ex Verdeaqua ma ancor più importante sarà tornare ad avere la disponibilità nel più breve tempo possibile di entrambe.

Quello delle piscine” conclude Palumbo “è purtroppo solo l’emblema di una criticità che riguarda più in generale l’impiantistica sportiva in città che, a 14 anni dal terremoto, è ancora ben lontana dall’essere totalmente recuperata, con la conseguente precarietà in cui gli atleti di varie discipline sono costretti a fare i conti. La possiamo chiamare anche Capitale dello Sport ma, per ambire ad esserlo realmente, la strada da fare per L’Aquila è ancora lunga.