17 Ottobre 2025 - 12:10:34
di Tommaso Cotellessa
Un episodio di estrema gravità quello che ha colpito nella notte il giornalista Sigfrido Ranucci, titolare e conduttore, della storica trasmissione di giornalismo di inchiesta Report, in onda ogni settimana su Rai 3.
Un ordigno ha fatto esplodere una delle auto di famiglia del giornalista, danneggiando anche un altro veicolo di proprietà dei Ranucci e il cancello della propria abitazione.
La notizia, giunta alle prime ore di questa mattina, ha generato un moto di indignazione bipartisan nel mondo politico, ma anche, anzi ancor di più in quello giornalistico.
Fra gli esponenti del mondo politico abruzzese è intervenuto il consigliere regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci, il quale ha definito il violento episodio come «un gravissimo attentato» da considerare «sia un atto intimidatorio con tentativo di omicidio, che un modo mafioso di attentare alla libertà di stampa quando questa fa veramente il suo mestiere di controllo e di critica verso ogni forma di potere, sia politico che economico».
Per l’esponente dem quanto avvenuto è il frutto di quello che definisce «un clima avvelenato», seminato da politici di destra contro la trasmissione d’inchiesta Report e verso la stampa libera in generale.
Nel descrivere le manifestazioni di questo atteggiamento ostile nei confronti della libera stampa, Pietrucci ha fatto anche riferimento al negarsi al contradditorio con i giornalisti della Presidente del Consiglio.
Inoltre il consigliere ha citato gli attentati alla libertà di stampa registrati negli ultimi mesi anche in Abruzzo.
«Basti pensare alle minacce esplicite nei confronti del giornalista del Centro Gianluca Lettieri, o al giornalista di Sulmona Andrea D’Aurelio – scrive il consigliere – Il clima creato dalla destra, appunto. Dove non con la ragione e con la dialettica si risponde alle critiche giornalistiche, ma con le minacce e la violenza. Detto questo esprimo la mia più vera solidarietà a Sigfrido Ranucci, Gianluca Lettieri e Andrea D’Aurelio. Richiamiamo tutto il sistema dei controlli in Italia, chi è preposto all’amministrazione della giustizia e tutti i cittadini, a prestare la massima attenzione, al tentativo in atto di eliminare la Libertà di Stampa, come successo nel ventennio fascista. Senza libera stampa le libertà sociali e personali, piano piano, rischiano di essere soppresse».