22 Ottobre 2025 - 10:33:14
di Tommaso Cotellessa
Dietro vari strati di storia, stucchi e pietre una sorpresa di straordinaria portata attendeva di essere scoperta dai maestri del restauro.
Accade a Navelli, comune in provincia dell’Aquila, dove l’ex Cappella di San Rocco, interessata da lavori di restauro, ha visto tornare alla luce importanti testimonianze pittoriche a lungo nascoste.
Protagonisti di questa riscoperta sono stati i professionisti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per L’Aquila e Teramo, stazione appaltante dell’intervento.
A seguito della consegna dei lavori avvenuta lo scorso 7 ottobre, il primo sopralluogo dei tecnici SABAP ha consentito di documentare risultati di rilievo già dopo la prima fase di descialbo effettuata dal Dott. Christian Seghetta, incaricato dell’intervento: intorno alla Madonna in trono con bambino databile alla fine del XV secolo, già nota e visibile sulla parete a sinistra dell’ingresso, sono emersi una più tarda Annunciazione che la incornicia nella parte superiore, e una Crocifissione dipinta nella lunetta al di sopra, in parte tagliata dalla volta settecentesca.
Nella seconda campata, attorno a una nicchia con conchiglia e finto damasco che in origine doveva ospitare la statua del santo a cui il sacello è dedicato, stanno affiorando scene delle storie di San Rocco, probabilmente ordinate su tre registri sovrapposti; al momento è stata completamente liberata la scena della morte del Santo.


L’intervento, diretto dal funzionario storico dell’arte della Soprintendenza Antonio David Fiore, in squadra con i colleghi Tancredi Farina e Maria Fernanda Falcon Martinez, è finalizzato al recupero e alla valorizzazione dell’apparato decorativo della cappella, e fa parte del più ampio programma di tutela e conservazione del patrimonio storico-artistico diffuso nei centri del cratere aquilano.
«Le scoperte emerse a Navelli – sottolinea la Soprintendente arch. Cristina Collettini, – restituiscono alla comunità un importante frammento della memoria artistica del territorio. La qualità delle pitture e la loro articolazione iconografica confermano il valore della ricerca che accompagna ogni cantiere di restauro, capace di rivelare nuovi e sorprendenti capitoli della nostra storia».
«Il ritrovamento rappresenta un tassello importante per la ricostruzione storica e la dotazione artistica del nostro territorio – ha detto Paolo Federico sindaco di Navelli – Ancora una volta il prezioso lavoro svolto dai professionisti della Soprintendenza ha consentito di strappare dall’oblio elementi importanti che di sicuro rappresenteranno un motivo di attrazione e soprattutto di maggiore comprensione della storia della nostra zona. Come amministrazione faremo tutto quanto in nostro potere per la giusta valorizzazione e divulgazione di questi tesori immensi che meritano di essere apprezzati anche dal pubblico più vasto»


I risultati della prima fase di indagini saranno illustrati al pubblico sabato 25 ottobre dalle ore 10.00 alle ore 14.00. L’apertura straordinaria del cantiere è inserita nell’ambito del Progetto RADICI, il piano di valorizzazione promosso annualmente dalla Soprintendenza. Le visite guidate offriranno al pubblico l’opportunità di conoscere da vicino le scoperte e di condividere il percorso di restauro in corso.