28 Ottobre 2025 - 10:33:35
di Redazione
Il consumo del territorio in Abruzzo è al di sotto della media nazionale e si attesta al 5,05%. La media nazionale è invece del 7,17 %,. Tra le province Pescara ha il record negativo che supera anche la media nazionale con il 7,27 % a seguire poco sotto la media nazionale Teramo 7,70% e Chieti 6,35% fanalino ci coda ma in questo caso ha la migliore performance la provincia dell’Aquila che con il suo 3,30% determina il dato regionale.
Lo rende noto l’associazione Konsumer Abruzzo in base all’analisi dei dati del consumo del territorio a cura dell’Ispra ( Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
«D’altro canto, al di là del rapporto dell’Ispra è evidente il consumo del territorio determinato da impianti fotovoltaici, dalle aree destinate alla logistica e dei centri commerciali non solo determinano un consumo del territorio, ma interessano nella maggior parte dei casi le aree migliori destinate alla produzione agroalimentare. Precisa Pasquale Di Ferdinando presidente regionale, prosegue, nel contempo sono tantissime le aree con fabbriche dismesse, il fenomeno discorsivo generato dai contributi a fondo perduto, le lottizzazioni minime nelle aree industriali e artigianali, ne hanno determinato la costruzione di capannoni eccedenti alle reali necessità, sono tantissime e numerose le realtà produttive che hanno chiuso. Si preferisce consumare nuovi territori che vengono sottratti all’ambiente piuttosto che rigenerare, ristrutturare e riutilizzare strutture dismesse. Questa situazione genera riflessi anche sul riscaldamento complessivo», precisa l’associazione.
L’associazione Konsumer Abruzzo invita la Regione Abruzzo, «partendo dall’analisi dei dati sull’attuazione delle norme già applicate che non hanno dato i risultati sperati, la 40 del 2017 ad esempio, sul monitoraggio efficiente della nuova legge regionale di tutela dei terreni agricoli dall’utilizzo ai fini della produzione del fotovoltaico».
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