24 Novembre 2025 - 16:01:52

di Martina Colabianchi

Il Comune dell’Aquila, dopo anni di richieste formali ed accessi agli atti da parte del Comitato Scuole Sicure e non solo, ha reso noto che sarebbero disponibili dati aggiornati relativi alle verifiche di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici comunali cittadini.

A dirlo è proprio il Comitato, che lo definisce «un primo passo, necessario ma non ancora sufficiente, verso una reale assunzione di responsabilità sulla sicurezza scolastica».

La vicenda è quella relativa agli indici di vulnerabilità sismica che, per 11 scuole in muratura su 17, erano sotto lo standard previsto dalla norma secondo quanto denunciato, in prima battuta, dal Pd aquilano e dai comitati cittadini. Dopodiché, il settore Opere pubbliche, lo scorso marzo, aveva affidato tutti gli approfondimenti delle verifiche strutturali, la progettazione degli interventi immediati di riduzione del rischio e la programmazione per 12 scuole comunali

Adesso, dopo mesi in cui si attendevano notizie dal Comune dell’Aquila, sarebbe stata riconosciuta la necessità di intervenire sulle scuole con indice minore di 0,6. «È un’ammissione importante – scrive il Comitato -: finora non era stato riconosciuta pubblicamente la necessità di programmare interventi sistematici per gli edifici scolastici più fragili. Se oggi il Comune annuncia la volontà di farlo, significa che ciò che denunciamo da anni era – ed è – fondato».

Ma il “piano degli interventi” citato non riguarda il miglioramento o adeguamento sismico delle scuole esistenti, spiega il Comitato. «Il consigliere Scimia richiama il “piano della ricostruzione scolastica” come se fosse un piano di interventi di vulnerabilità sismica sulle scuole più vulnerabili. Ma questo è fuorviante. Se il riferimento è al documento “Dossier sullo stato della ricostruzione delle scuole a L’Aquila”, quel piano di ricostruzione riguarda la costruzione di nuove scuole, molte delle quali già in ritardo di anni sul “fine lavori”, non gli interventi di miglioramento o adeguamento sismico sugli edifici attualmente frequentati dagli studenti. Confondere questi due livelli non aiuta la trasparenza e rischia di creare un alibi narrativo che non corrisponde alla realtà dei numeri. Se veramente esiste un piano degli interventi di adeguamento sismico per le scuole dell’Aquila, saremmo felici di sapere quale sia e dove sia reperibile».

«Non c’è allarmismo – prosegue la nota -: ci sono dati oggettivi. Parlare di “terrorismo indotto” significa ignorare il contenuto stesso delle verifiche che sono state fatte. Grazie a tali verifiche, dopo anni di richieste dei Comitati, è emerso che alcune scuole dell’Aquila hanno parametri di sicurezza inferiori alla soglia di 0,6. È un fatto, non un’opinione. È ciò che denunciamo da anni, e che solo oggi l’Amministrazione conferma esplicitamente».

«Dopo 16 anni dal terremoto, in una città simbolo della fragilità e della ricostruzione, non è tollerabile che vi siano ancora edifici scolastici con livelli di sicurezza insufficienti», continua il Comitato Scuole Sicure, che sottolinea la necessità di «impegni concreti, non annunci vaghi». E pongono tre domande:

1) Esistono progetti esecutivi già avviati per le scuole con indice minore di 0,6? Il Comune intende perseguire l’adeguamento sismico di tutte le scuole comunali con indice minore di 0.6?

2) Sono state stanziate risorse per tali interventi?

3) Esiste un cronoprogramma pubblico, con tempi e responsabilità chiare?

«Se la risposta a queste domande non è chiara, pubblica e verificabile, non possiamo parlare di programmazione: possiamo parlare solo di annunci».

La problematica della vulnerabilità sismica di alcuni edifici scolastici, dati che avevano anche destato preoccupazione nelle tante famiglie aquilane che si trovavano a dover scegliere la struttura più idonea per i loro figli, si aggiunge a quella dei 3500 alunni ancora costretti a fare lezione all’interno dei “provvisori” Musp, a poco più di un mese dall’anno in cui L’Aquila sarà Capitale italiana della Cultura.