26 Settembre 2023 - 11:02:39

di Martina Colabianchi

Nella giornata di ieri, i consiglieri comunali Enrico Verini e Gianni Padovani sono stati ricevuti dal Prefetto dell’Aquila, Cinzia Torraco e dal Questore dell’Aquila, Enrico De Simone.

Argomento dell’incontro la sicurezza in città, tema che ha acquisito centralità nel dibattito pubblico e politico dopo gli ultimi episodi di vandalismo e violenza avvenuti in centro storico che hanno portato a guardare al capoluogo abruzzese non più solo, semplicisticamente, come ad una tranquilla e vivibile cittadina.

Dalla giunta comunale era già arrivato l’ok all’incremento dei controlli in centro e nelle aree più periferiche, prevedendo un potenziamento del servizio della Polizia Municipale soprattutto nelle ore serali. Nell’incontro con Prefetto e Questore, durato quasi due ore, Verini e Padovani hanno espresso la necessità di fare di più non solo dal punto di vista dei controlli e della repressione, ma anche della formazione dei giovani che vivono nel nostro territorio.

L’incontro – commentano Verini e Padovani in un comunicato – ha assunto il carattere della operatività non indugiando nel semplice rituale istituzionale“.

Abbiamo ascoltato una relazione sugli interventi messi in campo dal sistema che globalmente è preposto alla cura della sicurezza pubblica che ci ha descritto tutte le azioni, alcune visibili, altre meno visibili esternamente, che si stanno sviluppando verso diverse direttrici. In questo senso abbiamo lamentato la mancanza di azioni di accompagnamento per una formazione professionale in grado di offrire una prospettiva ai giovani che arrivano sul nostro territorio e che, a dire il vero, vengono abbandonati a se stessi“.

Come consiglieri abbiamo apprezzato la franchezza del confronto, – continuano – a volte anche su posizioni contrastanti, ma abbiamo ribadito che riteniamo necessario e non più rinviabile, un pattugliamento a piedi, in gruppi in divisa visibili tanto ai cittadini che chiedono rassicurazioni, tanto a coloro che in assenza di un controllo si sentono liberi di superare il limite comportamentale ammissibile“.

Questa, poi, quanto i due consiglieri propongono per aumentare la sicurezza cittadina:

“In questo senso abbiamo ribadito la nostra posizione improntata sulla necessità di formare squadre con almeno 4 elementi in divisa formate da un esponente della Polizia municipale, uno delle forze di Polizia, uno dei Carabinieri e uno della Guardia di Finanza e possibilmente con l’ausilio di un cane antidroga. Squadre così formate dovrebbero, sempre a nostro parere, pattugliare quotidianamente e non saltuariamente a piedi il centro della nostra città e in particolare i posti oramai noti a tutti dove si sono riscontrati i problemi maggiori in questi mesi”.

Abbiamo anche detto chiaramente che non accettiamo il facile racconto che vedrebbe la nostra città posizionarsi bene nelle classifiche delle città più sicure perché, e su questo siamo stati estremamente fermi, noi valutiamo lo stato attuale delle cose come portatore di future escalation assai pericolose se non si interverrà ora per bloccare questa tendenza al momento comprimibile, ma che poi diventerà ingovernabile se la si lascerà prosperare nella sottovalutazione del fenomeno“.

“Abbiamo ricevuto rassicurazioni che si proverà a attuare quanto da noi richiesto, utilizzando le prerogative del Prefetto che è proprio il soggetto che può effettuare una azione di coordinamento delle forze in campo. Dal canto nostro, dopo aver ringraziato per la disponibilità all’ascolto, abbiamo affermato che valuteremo l’operato solo sulla base delle azioni concrete che vedremo in campo. Auspicando di vedere concretizzato ciò che abbiamo richiesto, abbiamo però chiaramente dichiarato che, qualora le cose non andassero nella direzione necessaria, continueremo con la nostra azione di persuasione e di protesta, anche mettendo in campo iniziative insieme ai cittadini, a fortissimo impatto mediatico, da indirizzare ai rappresentanti dei massimi livelli istituzionali nazionali“.

Verini e Padovani passano, poi, all’attacco della Giunta: “Riteniamo questo l’unico vero strumento a nostra disposizione, vista anche l’assenza di un dibattito consiliare sul tema, che evidentemente si vuole evitare per non ammettere l’esistenza di problemi in grado di scalfire la narrazione surreale di una città rinata e felice che questa amministrazione ama diffondere preferendo rappresentare una realtà virtuale per non fare i conti con quella reale“.

L’Aquila merita una attenzione particolare perché ancora non è una città normale. Se non ci sarà una tendenza diversa, la gente non tornerà in centro, senza centro la città morirà e questo è nostro dovere impedirlo“, concludono i due consiglieri.