Sinistra Italiana "Non solo grandi eventi, serve una gestione della vita notturna che riaccenda Pescara, prendendo a modello le esperienze nazionali e internazionali"

30 Dicembre 2025 - 10:13:02

“Strano, a Capodanno, Pescara si accende con il concertone organizzato
dall’amministrazione comunale che persegue con orgoglio e fierezza ormai
da anni la politica dei grandi eventi per attrarre turisti. La stessa
amministrazione che spegne le luci tutto il resto dell’anno,
criminalizzando la vita notturna cittadina con ordinanze Cenerentola che
svuotano strade, ristoranti e locali in nome della sicurezza e della
lotta al disagio sociale. Pescara, che ha fatto del distretto del
divertimento una fetta importante della propria economia e della propria
“reputazione” come città giovane, dinamica e contemporanea merita di
meglio. Merita una classe politica capace di promuovere un modello di
gestione e governo della vita notturna sostenibile, ispirato alle
migliori esperienze nazionali e internazionali come quelle della rete
europea Cities After Dark, che si impegnano per conciliare il diritto al
riposo dei cittadini con un’economia del divertimento consapevole”. Così
Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana.

Anche in Italia ci sono esperienze che vanno nella direzione opposta
alla nostra. “Va a dormire a mezzanotte, il popolo della notte a
Pescara. A Bolzano, invece può stare sveglio. Come un capodanno tutto
l’anno. Il problema sul tavolo è lo stesso: come combattere
l’insicurezza urbana, di notte. Uguali i colori politici
dell’amministrazione comunale, di destra. Eppure, la strategia della
movida è diversa: qui scatta il coprifuoco con le ordinanze Cenerentola,
lì si accendono le luci del divertimento e della socialità, con una rete
di attori pubblici e privati che promuove l’Economia della notte”,
continua Licheri.

A Bolzano, infatti, l’amministrazione comunale sta scegliendo di
affrontare le spine della sicurezza notturna in modo opposto a Pescara.
“Invece di limitare la vita notturna con divieti e chiusure, ha deciso
di rafforzarla, partendo da un dato semplice: dopo una certa ora la
città si svuota, le strade diventano deserte e proprio questi spazi
vuoti generano insicurezza reale e percepita. Per questo è nato il
progetto Economia della notte, una collaborazione tra il Comune e
l’Università di Bolzano che punta a migliorare i servizi nelle ore
serali e notturne: più locali, più eventi e luoghi di ritrovo, orari più
lunghi per il trasporto pubblico, per gli uffici pubblici e per le
attività private. L’idea di fondo è chiara: una città più viva è una
città più sicura. È un fatto politicamente rilevante che a promuovere
questo progetto sia una giunta di centrodestra, una delle più a destra
d’Italia, che su questo con il centrosinistra collabora. Una scelta che
poggia su studi: le aree più frequentate sono tendenzialmente anche le
più sicure – spiega ancora Licheri -. A Pescara, invece, il centrodestra
è prigioniero delle proprie contraddizioni. Dopotutto è stato proprio lo
stesso sindaco Masci a lanciare e incentivare la movida a corso
Manthonè, così come l’intero centrodestra ha promosso piazza Muzii come
polo della vita notturna. Con la pedonalizzazione si è deliberatamente
incoraggiata la frequentazione serale e notturna, senza però costruire
una vera politica di gestione della città di notte. Oggi, di fronte alle
difficoltà, la giunta Masci fa marcia indietro e usa il tema della
sicurezza come alibi per chiusure, divieti e restrizioni, dimostrando di
non saper governare ciò che essa stessa ha messo in moto. È una scelta
sbagliata: spegnere la città non aumenta la sicurezza, la peggiora. Come
Sinistra Italiana-Avs ribadiamo che la sicurezza non si costruisce con
serrande abbassate e strade vuote; musica, teatro, cultura e socialità
sono presìdi urbani, e non si può ridurre tale complessità ad un
problema di ordine pubblico. Il vero nodo è dotarsi di politiche
pubbliche sulla notte, come stanno facendo molte città europee. Figure
come il “sindaco della notte” e progetti europei come “Cities After
Dark” indicano una strada chiara: non reprimere, ma governare le
dinamiche configgenti della movida mettendo insieme sicurezza, servizi,
trasporti, cultura e qualità della vita. Semplice? Assolutamente no, ci
vuole una classe politica all’altezza della sfida, non autoritaria, in
grado di mettersi all’ascolto senza inseguire le bandiere del facile
consenso e della repressione. È questo il cantiere che va aperto anche a
Pescara a partire da una discussione pubblica che vogliamo promuovere
dal basso chiedendo alle cittadine e ai cittadini, agli stakeholders, ai
professionisti di individuare insieme proposte concrete e strade
alternative”.