24 Agosto 2023 - 11:10:04

di Marco Giancarli

Sono trascorsi già sette anni da quella tremenda notte che portò morte e distruzione nel comune di Amatrice e in molti altri piccoli borghi del centro Italia. Erano le 3,36 di mattina quando un sisma di magnitudo 6 fece crollare, come fossero castelli di carte, le abitazioni di migliaia di amatriciani che sono stati travolti da quella lunga e catastrofica scossa che cancellò letteralmente i sogni e le speranze di intere comunità e portando via con sé 303 vite, 303 storie diverse, molte ancora da scrivere e lasciando dietro di sé solo il ricordo di quello che fino a poche ore prima era una splendida realtà del centro Italia.

Oggi le celebrazioni per ricordare le vittime e per non dimenticare chi, in quei drammatici istanti, ha dato tutto per soccorrere ed assistere una popolazione indifesa e colpita dritta al cuore. Non solo Amatrice ma anche borghi come Accumuli, Arquata del Tronto, Pescara del Tronto, Visso, Castel Sant’Angelo, Norcia sono stati fortemente colpiti con le frazioni più antiche a volte spazzate via.

Un messaggio di cordoglio e di speranza è arrivato anche dal presidente del consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, che ha detto:

Una vera e propria catastrofe che rimarrà per sempre nella nostra memoria collettiva. In questo anniversario rinnoviamo il nostro cordoglio per le vittime e la vicinanza alle loro famiglie e ai loro cari“.

Meloni ha poi ricordato come “Purtroppo, a 7 anni dal terremoto la ricostruzione è ancora incompiuta. È una ferita che non si è chiusa e fa ancora male – prosegue -. Oltre quattordici mila famiglie vivono tuttora lontane dalle loro case, molti territori faticano a tornare alla normalità, diversi i ritardi da colmare e le criticità che rimangono da affrontare. Il Governo sta operando per imprimere un cambio di passo, dalle norme ai cantieri“.

In questi mesi – aggiunge -, dopo gli anni della pandemia e lo shock dei prezzi dovuto all’inflazione, si è dato un nuovo impulso alla ricostruzione privata e sono state poste le basi per velocizzare quella pubblica, snellendo le procedure e sostenendo concretamente i soggetti attuatori nelle attività di progettazione e sviluppo delle opere pubbliche“. Meloni sottolinea che “a questo lavoro si accompagna l’impegno prioritario per l’infrastrutturazione stradale delle aree dell’Appennino centrale, per troppi anni dimenticate e trascurate, con investimenti che raggiungono il miliardo di euro, e per porre le condizioni per nuove attività economiche e sociali. Da questo punto di vista – continua -, l’avanzamento puntuale e il riscontro al programma ‘NextAppennino’, finanziato dal Piano Nazionale Complementare del Pnrr per le aree sisma 2009 e 2016, sta dimostrando che è possibile mettere a terra le risorse pubbliche per stimolare investimenti privati e gettare le basi di un nuovo sviluppo“.

Molto rimane da fare per rispondere al desiderio dei nostri connazionali di continuare a vivere dove sono nati e cresciuti. L’Appennino centrale è il cuore d’Italia e chi lo vive è un popolo orgoglioso e capace di rialzarsi. Una sfida enorme – ha concluso – ma che, tutti insieme, possiamo vincere“.

Antonio Tajani affida a Twitter un messaggio per la popolazione duramente colpita dal sisma:

Il nostro impegno è per onorare la memoria delle vittime e per i loro familiari, ai quali rivolgo un pensiero di vicinanza in questa giornata“.