19 Ottobre 2023 - 19:47:10

di Giustino Masciocco

Come è nelle nostre abitudini, per permettere ai nostri lettori di potersi fare una propria opinione sulla vicenda che riguarda la nomina di Alessandro Piccinini alla presidenza della Gran Sasso Acqua, bocciata dall’ANAC (Autorità Nazione Anticorruzione) perché a loro giudizio era inconferibile, cercheremo di illustrare i documenti che sono nelle nostre mani e che vogliamo allegare al presente articolo affinché possano essere consultati da chi avrà voglia di approfondire la questione.

Nell’Allegato 1, troverete la comunicazione dell’ANAC  che, senza tanti giri di parole, assegna al Responsabile per la Corruzione e la Trasparenza della società Gran Sasso Acqua, dott. Roberto Giannone, i seguenti compiti, testualmente riportati:

  1. comunicare al soggetto cui è stato conferito l’incarico la causa di inconferibilità e la conseguente nullità dell’atto di conferimento dell’incarico e del relativo contratto e fornire ausilio dell’ente nell’adozione dei provvedimenti conseguenti
  2. curare all’interno dell’amministrazione, il rispetto delle disposizioni di cui all’art 20 d.lgs 39/2013, ivi compreso il comma 5 della norma.
  3. contestare la causa di inconferibilità ai sensi dei commi 1 e 2 dell’art 18 del d.lgs 39/2013

Per ciò che concerne l’art. 18 si precisa che:

  • Il procedimento deve essere avviato nei confronti di tutti coloro che, alla data del conferimento dell’incarico, erano componenti dell’organo conferente, ivi inclusi i componenti medio tempore cessati dalla carica
  • I componenti dell’organo non possono per tre mesi conferire tutti gli incarichi, di natura amministrativa di loro competenza

Riassumendo, secondo l’ANAC, il dott. Giannone nella sua qualità di RPCT, avrebbe dovuto comunicare al presidente Alessandro Piccinini, la sua inconferibilità e di conseguenza la nullità dell’incarico. Mentre, a tutti  i sindaci che avevano proceduto alla sua nomina, durante l’assemblea dei comuni che hanno una partecipazione nella Gran Sasso Acqua, applicare una sanzione che consiste nell’impossibilità di procedere, per la durata di mesi tre, a conferire incarichi di natura amministrativa di loro competenza.

Nell’Allegato 2, troverete il verbale della Commissione di Garanzia e Controllo del 13/4/2022 che riporta integralmente, l’audizione del dott. Raffaele Giannone in qualità di RPCT, il quale affermava con forza, di non essere un semplice “passacarte” bensì, il suo ruolo, gli permetteva di elaborare, una propria, autonoma, decisione. Questa sua convinzione lo ha portato ad emettere un provvedimento di archiviazione senza la necessità di dover procedere a quanto stabilito dalla delibera 157 del 30 marzo 2022 dell’ANAC. Negli interventi dei commissari, venivano sottolineati tutti i dubbi che le procedure amministrative adottate evidenziavano, fino al punto che, uno di essi, Giorgio De Matteis definì la cosa “imbarazzante” sia sotto il punto di vista politico, sia nei riguardi dei cittadini.

Nell’Allegato 3, troverete l’interrogazione depositata al Senato della Repubblica, in data 1/08/2023, dal Gruppo del partito dei  5 Stelle, con la quale si chiede al Governo se è a conoscenza dei fatti riguardanti la vicenda della Gran Sasso Acqua. In particola la parte conclusiva dell’interrogazione recita: “in caso affermativo, che cosa giustifichi la permanenza nella carica di presidente del consiglio di amministrazione della Gran Sasso Acqua dell’avvocato Alessandro Piccinini, stante la chiara pronuncia dell’ANAC  che delibera nullo l’atto di nomina?”

L’ultimo capitolo della vicenda, riguarda l’Invito a presentare deduzioni da parte della Procura contabile, inviato al dott. Raffaele Giannone nella sua qualità di Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza , della società Gran Sasso Acqua,  che ha aperto un procedimento a suo carico su segnalazione dell’ANAC. Infatti con decreto istruttorio del 27/09/2023, la stessa Procura, ha chiesto, al presidente del collegio sindacale, Gianmarco Berardi, di comunicare loro l’ammontare dei compensi lordi e dei rimborsi erogati dalla società al presidente Piccinini, a decorrere dalla delibera dell’ANAC  n° 157 del 30 marzo 2022.

Nell’invito a presentare le deduzioni,  la procura contesta, tra l’altro “l’adozione della menzionata delibera, divenuta inoppugnabile per mancanza di gravami giurisdizionali, aveva dunque consumato l’esercizio del potere di accertamento senza lasciare alcuno spazio residuo al potere di vigilanza intestato al RPCT della Gran Sasso Acqua spa. Ne consegue che la determinazione del 9.05.2022 con la quale il dott. Giannone è pervenuto all’archiviazione del procedimento è affetta da palese nullità/illegittimità, siccome adottata in carenza di potere.”  In ultimo, la Procura contabile stabilisce che, il danno complessivamente risarcibile, ammonta, salvo errori o omissioni, ad  euro 49.414,00

Vi abbiamo riportato i fatti senza alcuna forzatura, l’invito a presentare le deduzioni, non è sinonimo di colpevolezza, bensì un procedimento che permette alla Procura contabile  di comunicare al presunto responsabile  gli elementi a sostegno dell’accusa, raccolti nell’istruttoria. Il dott. Raffaele Giannone ha 45 giorni di tempo per inoltrare le proprie considerazioni rispetto agli atti contestati.

In tutta questa vicenda, l’unico che rischia di essere coinvolto è il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, mentre, coloro che con la nomina di Piccinini hanno innescato tutta la procedura, ovvero i sindaci, compreso quello dell’Aquila Pierluigi Biondi, ad oggi, nemmeno una parola di solidarietà.