21 Ottobre 2023 - 17:39:22

di Martina Colabianchi

Si è svolta ieri la V Commissione Vigilanza richiesta dai consiglieri de “Il Passo Possibile” (Massimo Scimia, Elia Serpetti, Emanuela Iorio, Alessandro Tomassoni), convocata dal Presidente Stefano Palumbo ed incentrata sul tema degli Obiettivi strategici assegnati dall’Amministrazione Comunale alle Società partecipate per l’anno 2023. Commissione che i consiglieri giudicano essere stata “proficua“, con il merito di aver “generato un momento di confronto costruttivo su una tematica complessa“.

Premessa imprescindibile è che l’Atto di Indirizzo per la nomina dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende, Istituzioni, Fondazioni e Società, – ricordano – approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n.11 del 15/2/2018, all’art.2 comma 7 dispone: “all’Amministratore unico e al Presidente del CdA sarà riconosciuto un compenso fisso minimo pari al 50% del complessivo previsto, e una parte variabile, pari al restante 50%, da destinare alla remunerazione del risultato raggiunto nel corso dell’anno di riferimento, da valutarsi in base al grado di raggiungimento di obiettivi predeterminati e assegnati agli organismi partecipati” “.

Inoltre, – continuano – il Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica all’art.2 comma 1 lettera c) specifica che per poter legittimamente affidare un servizio ad una propria società in house è necessario, tra l’altro, esercitare un’influenza determinante sia sugli obiettivi strategici…“.

Tali norme – secondo i consiglieri de Il Passo Possibile – “mal si conciliano sia con la qualità degli obiettivi analizzati in Commissione sia con il percorso seguito per la loro definizione e successiva misurazione. Nonostante la tempestività nella formalizzazione in Giunta da parte dell’Assessore alle Partecipate Avv. Paola Giuliani è chiaramente emerso un silenzio degli assessori di riferimento in fase istruttoria che ha prodotto il risultato di avallare obiettivi tutt’altro che “strategici.

Per la gran parte, e per alcune Aziende, gli obiettivi assegnati hanno il limite di interessare attività che rientrano chiaramente nell’ordinarietà. Inoltre molti di essi, causa l’assenza di specifici indicatori, si riveleranno non misurabili nel grado di raggiungimento determinando così una condizione di disparità tra gli amministratori delle partecipate“.

In sostanza – questa la proposta dei consiglieri – meglio pochi obiettivi ma che siano validi, che superino l’ordinario, volti, in particolare, verso un miglioramento dei servizi al cittadino, che esaltino e premino effettivamente le capacità manageriali degli amministratori e che, infine, siano facilmente misurabili nel loro grado di raggiungimento così da evitare possibili imbarazzi al momento della liquidazione del 50% di compenso variabile“.

Dalla Commissione è scaturita, infine, la garanzia “dell’impegno, da parte dell’Assessore alle Partecipate, ad una implementazione del sistema premiante già dal prossimo anno“.