25 Ottobre 2023 - 19:14:39

di Beatrice Tomassi

La richiesta di rimodulazione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, presentata dal governo Meloni, apre in Abruzzo uno scontro politico.

Secondo uno studio condotto da OpenPolis, i fondi che verrebbero a mancare nella regione sarebbero circa 555 milioni, vale a dire più di 1.800 progetti a rischio.

Per i parlamentari di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi, Guido Quintino Liris e Guerino Testa, tale rimodulazione “è necessaria al fine di evitare la perdita di finanziamenti per l’Abruzzo”, e spiegano poi le motivazioni dietro questa presa di posizione:

“L’inserimento di un’opera nell’elenco degli interventi del PNRR non garantisce automaticamente l’ottenimento dei finanziamenti. Ogni progetto, infatti, deve attraversare diverse fasi che devono aderire alle stringenti scadenze europee”.

La rimodulazione è necessaria per assicurare, ai progetti che rischiavano di non rientrare nei tempi e negli obiettivi del PNRR, – concludono – di trovare esecuzione attraverso altre fonti di finanziamento, con tempistiche più flessibili e più adatte alla realizzazione dei lavori stessi”.

D’altro canto, insorgono Daniele Marinelli, segretario del Partito Democratico abruzzese, i parlamentari Michele Fina e Luciano D’Alfonso e i consiglieri regionali Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci e Sandro Mariani:

“Gli esponenti di Fratelli d’Italia, emulando lo stile più proprio del Presidente Marsilio, invece di difendere l’Abruzzo vestono la maglietta del loro partito”.

Nelle loro dichiarazioni mancherebbero, per i dem, le risposte che agli abruzzesi interessano di più: quali sono le fonti di finanziamento alternative, per quali opere? Sono state individuate? Quali sono le tempistiche?

Abbiamo la sensazione che ci sia solo grande confusione – la stoccata finale – e che in tutte le ipotesi possibili a pagare il prezzo di tanta improvvisazione sia sempre e comunque l’Abruzzo, che si vede scippare i fondi per opere importantissime“.