19 Dicembre 2023 - 17:37:38
di Martina Colabianchi
Dopo lo scontro in aula nel corso della discussione di ieri sul planivolumetrico di Porta Barete, oggi ancora scintille a distanza tra il consigliere comunale Lorenzo Rotellini e il vicesindaco Raffaele Daniele.
Questa volta, ad alimentare il dibattito è un post su Facebook in cui il consigliere di L’Aquila Coraggiosa ha mostrato una fotografia storica esposta nella sala conferenze di Palazzo Margherita e raffigurante un bambino con il braccio destro teso davanti alla celebre statua di Sallustio.
Rotellini, sempre nel post, ha chiesto di rimuovere la fotografia dicendo che, se così non avvenisse, si terrà pronto a sporgere denuncia per apologia di fascismo.
Pronta la replica del vicesindaco Daniele. “Il consigliere Rotellini non perde occasione per alimentare, inutilmente, odio e rancore in città fomentando sterili polemiche che creano contrapposizioni in clima quasi da guelfi e ghibellini“, scrive in una nota.
“La foto d’epoca a cui fa riferimento fa parte di una serie di immagini rinvenute a Palazzo Fibbioni nei giorni del trasloco degli uffici a Palazzo Margherita – prosegue -. Oltre quella riportata dall’esponente di opposizione e scattata a Piazza Palazzo ve ne sono altre, tutte in bianco e nero e tutte raffiguranti luoghi e spazi iconici della città, affisse all’ingresso, nei corridoi, nella sala commissioni e nella sala conferenze della sede municipale“.
“Degli ‘affreschi fotografici’ rappresentativi di una città che fu, di fatto ereditati da passate amministrazioni, e che ci è sembrato giusto mettere a disposizione e far conoscere alla comunità. Sono tutte fotografie che fanno parte del portato storico di questa terra e che nessuna cancel culture può eliminare“.
“E, – prosegue ancora Daniele – contrariamente a quanto affermato da Rotellini, non vi è alcuna apologia di fascismo. Ad essere immortalato in primo piano vi è un bambino, non un gerarca in camicia nera o un rappresentante di una dittatura che non il sottoscritto ma la storia ha definitivamente archiviato e che nessuno di questa amministrazione ha intenzione di difendere o, tantomeno, rievocare nel nome di ideologie che appartengono al secolo scorso e, pertanto, al passato“.