30 Dicembre 2023 - 16:58:48

di Martina Colabianchi

Quella del Centro Turistico del Gran Sasso è una situazione non più critica, ma cronica. Lo diciamo da anni come opposizione, lo abbiamo detto anche all’ultimo Consiglio comunale“.

È quanto dichiarato, ai microfoni de LaQtv, dal consigliere comunale Paolo Romano in merito alle diverse criticità, ultima quella legata alla sicurezza della funivia, che interessano il Centro Turistico del Gran Sasso.

Il 2023, infatti, non si chiude con i migliori auspici per l’anno che sta per incominciare, considerando la funivia ancora chiusa in attesa del via libera del MIT, la scarsità di neve in quota e il bilancio del Centro Turistico in costante rosso. A questo si aggiungono le legittime preoccupazioni dei lavoratori riunitisi, nella giornata di ieri, insieme alle organizzazioni sindacali per fare il punto della situazione. L’ultimo duro colpo per i dipendenti arriva dalla notizia del mancato anticipo del rateo da parte del Comune dell’Aquila.

Il Centro Turistico ha una perdita di esercizio stimata di quasi 300mila euro – prosegue Romano – ed addirittura è l’unica società partecipata che non ha chiuso il bilancio del 2022. Per di più c’è una situazione che riguarda un commissariamento che ha fatto il Comune dell’Aquila, che ha messo dei dirigenti che dovrebbero fare da controllori a fare gli stessi controllati“.

“Dopo di che, abbiamo una situazione che oggi emerge in tutta la sua fattezza e che riguarda da una parte la funivia e dall’altra tutta una serie di criticità che, anche a causa della mancanza di neve, stanno creando non pochi problemi a tutto l’indotto del Gran Sasso. Quello che emerge proprio in queste ore con i sindacati è una preoccupazione che condivido, una preoccupazione che speravo non potesse arrivare auspicando che il Comune potesse anticipare il rateo del mese di dicembre proprio per garantire a tutti i livelli occupazionali del Centro Turistico del Gran Sasso quella retribuzione che, soprattutto sotto Natale, credo sia assolutamente necessaria“.

Mi spiace – continua ancora il consigliere di L’Aquila Nuova – che si continui a non affrontare tutta la situazione del Gran Sasso perché oggi non sono solo gli operatori del Centro Turistico a soffrire, ma tutto l’indotto: da Fonte Cerreto, che oggi soffre enormemente la mancanza di neve, ai maestri di sci, a tutto quell’indotto della montagna che con la mancanza di neve e con i problemi della funivia che riguardano la sicurezza, stanno causando non poche problematiche“.

Tutto questo io ritengo che il Comune debba affrontarlo e spero che l’amministrazione comunale, come prima azione del 2024, voglia portare all’interno dell’assise civica comunale, oppure all’interno di una commissione competente, proprio questa vertenza e questa problematica della nostra montagna“.

A Paolo Romano si aggiunge la voce di Carla Mannetti, ex assessore alla Mobilità del Comune dell’Aquila e responsabile dipartimento infrastrutture della Lega Abruzzo. Mannetti, già nei giorni scorsi, aveva chiesto l’attivazione di una task force tecnica per seguire tutto l’iter connesso agli adempimenti necessari per risolvere le criticità evidenziate dal Ministero delle Infrastrutture sullo scorrimento di una delle funi portanti della funivia.

“La perdurante sospensione dell’attività della funivia del Gran Sasso espone al serio rischio di perdere parte del contributo comunale, che è vincolato al funzionamento dell’infrastruttura, con il concreto risultato di un doppio, anzi triplo danno: oltre al mancato introito dei biglietti e alle relative conseguenze sulle presenze turistiche, la mancanza di risorse essenziali di cui peraltro beneficia l’intero Trasporto pubblico locale del Comune e i rischi legati ai lavoratori, soprattutto quelli stagionali“.

Bisogna necessariamente unire le forze – prosegue Mannetti – per supportare questo momento difficile perché per il Gran Sasso c’è bisogno di un intervento a 360 gradi, sia a supporto degli operatori sia a supporto dello stesso Centro turistico che a causa del fermo rischia, appunto, di non avere una parte dei contributi del trasporto pubblico locale“.

Sarebbe opportuno – conclude – valutare un intervento straordinario di sostegno economico al fine di scongiurare le conseguenze dannose di quanto sta accadendo e soprattutto per non vanificare tutto il lavoro di programmazione e gli interventi che sono stati compiuti in questi anni“.