07 Febbraio 2024 - 12:36:19

di Martina Colabianchi

Nuovo presidio degli agricoltori in protesta, questa mattina, a Piazza d’Armi all’Aquila proprio nel giorno, e non a caso, della visita in città della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che apporrà la sua firma, insieme al presidente di Regione Marco Marsilio, all’accordo di coesione tra l’Abruzzo e il Governo nazionale.

Il nostro è un movimento che parte dal basso per tutelare gli interessi del comparto primario. Non abbiamo bandiere né sigle – spiega Marina Crescenzi, allevatrice -. Siamo pronti ad andare avanti. I problemi e le richieste di soluzioni su cui poniamo l’accento sono sempre gli stessi: l’alto prezzo del gasolio, la pac su cui è necessaria maggiore chiarezza, la reintroduzione dell’irpef sui terreni“.

Le richiesta, quindi, è sempre la stessa: maggiore attenzione nei confronti del comparto agricolo da parte del Governo italiano e dell’Unione Europea, le cui nuove normative in materia agroalimentare hanno acceso la miccia alle tante mobilitazioni che hanno visto centinaia di trattori sfilare lungo le vie di molti centri italiani ed europei, e che si attendono il prossimo 9 febbraio a Roma in un grande presidio nazionale.

Proprio a fronte delle numerose proteste dei lavoratori del comparto primario, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato ieri il ritiro del contestato regolamento sui pesticidi che prevedeva, in sintesi, il divieto di utilizzo di fitofarmaci in superfici molto ampie e un taglio dei pesticidi del 50% entro il 2030 rispetto ai livello del 2015-17.

La mossa di von der Leyen sarebbe una retromarcia solo apparente secondo i protestanti che, sempre per voce di Crescenzi, avrebbero finto di accontentare gli agricoltori accusandoli, al tempo stesso, di inquinare mediante l’utilizzo dei pesticidi.

Le questioni sino ad oggi ribadite nel corso dei tanti presidi sono state messe, a quanto pare, nero su bianco in una lettera che il comitato degli agricoltori e degli allevatori, guidato dall’allevatore Dino Rossi, avrebbe intenzione di consegnare alla premier Meloni al suo arrivo all’Aquila. Se le ragioni degli agricoltori non troveranno ascolto dalla presidente – come ribadito nel corso del presidio a Piazza D’Armi – i lavoratori aquilani saranno pronti ad unirsi alla manifestazione nazionale romana.