09 Febbraio 2024 - 18:12:41

di Martina Colabianchi

Tema appassionato quello delle scuole. Se ne è discusso in Commissione, se ne è discusso in Consiglio, se ne discute ora a colpi di comunicati stampa e sondaggi. BENE! Se ne deve parlare, si deve pensare, si deve tentare anche con la forza popolare di far ragionare un Sindaco che non riesce a comprendere che il centro storico, per tornare attrattivo, deve erogare servizi. Un passo avanti lo dobbiamo riconoscere all’Assessore De Santis quando, con il nuovo piano delle farmacie non preclude una seconda farmacia in centro ed anzi prova a crearne le condizioni. Faccia questo sforzo anche il Sindaco“.

Così i consiglieri comunale de Il Passo Possibile, torna in una nota sul tema della scuole in centro storico, fortemente volute dalle minoranze in Consiglio comunale, ma anche dai cittadini. A dimostrarlo, il sondaggio partecipativo lanciato dal Comitato 3 e 32 in cui si chiedeva alla cittadinanza di indicare quali servizi, secondo la propria percezione, mancherebbero in centro storico. Ebbene, al primo posto sono state indicate proprio le scuole.

Come può pensare di privare i nonni che non guidano di accompagnare a piedi, mano nella mano, i nipotini a scuola – proseguono -. Come può pensare ad invogliare i cittadini a tornare a riempire i palazzi oggi vuoti se anche chi a tutt’oggi abita il centro storico è obbligato a prendere l’automobile per poter garantire un servizio essenziale ai propri figli così come lo stesso Sindaco afferma quando espone l’idea di Collemaggio: ”…un polo dove le mamme, o i papà, possono arrivare, parcheggiare, far scendere i propri figli in sicurezza e farli entrare a scuola in una cornice da college anglosassone”.

i consiglieri fanno riferimento al polo scolastico che sorgerà all’interno dell’area dell’ex ospedale psichiatrico a Collemaggio e che ospiterà 6 sezioni della scuola dell’infanzia San Bernardino, 4 sezioni della scuola primaria De Amicis e 4 della scuola secondaria di primo grado Carducci.

“Certo, la cornice sarebbe splendida se non si prevedesse, come invece il progetto prevede, nuova cementificazione con conseguente sottrazione di aree verdi al fianco delle palazzine dell’ex Ospedale Psichiatrico che, a distanza di 15 anni dal sisma e con oltre 50 milioni di euro dell’assicurazione – gestiti dall’allora giunta regionale di centrodestra – oggi fatiscenti versano in uno stato di totale abbandono e non vi è alcuna prospettiva di imminente recupero delle stesse”.

Poi la proposta: “Come Passo Possibile raccogliamo la sfida lanciata dal Sindaco; il palazzo dell’ex INAM in Via XX Settembre deve essere abbattuto e ricostruito, è in centro, è quindi riadattabile a scuola, risponde (con i suoi 5.000mq + eventuali premi cubatura) alle esigenze numeriche e di spazi per i ragazzi aquilani. Adesso prenda in esame la proposta“.

Sono anni che l’amministrazione comunale lo vuole a parcheggio ma non c’è nessun progetto – proseguono -. La stessa ASL che ha ottenuto il finanziamento CIPE 24/2018 ne inserisce la ricostruzione nel Piano Triennale degli Investimenti 2024-26 per un importo di 5 milioni salvo poi affermare, in altri atti programmatori, la volontà di cederlo al Comune. Gli atti dimostrano il contrario: la stessa ASL con Delibera n.354/2021 ha aggiudicato ad un raggruppamento temporaneo di professionisti i servizi di progettazione di fattibilità tecnica ed economica, definitiva ed esecutiva degli interventi di demolizione e ricostruzione della palazzina ad uso direzionale denominata ex INAM per un importo di circa 116.000 € oltre iva e cassa, liquidando in anticipazione la cifra di circa 30.000 € nel luglio del 2021 con ulteriore liquidazione di somme nel dicembre del 2022“.

Invitiamo il Sindaco e la ASL a scoprire le carte sul futuro dell’ex INAM e a valutare, qualora regni ancora questa incertezza sulla destinazione a parcheggio, se utilizzare l’immobile quale scuola. Termini la propaganda comunicativa e si lavori per il bene della Città con equilibrio, apertura al confronto e ai suggerimenti dei cittadini. Abbiamo un obbligo che è quello di far sognare i nostri figli. Non possono vivere la città camminando a testa bassa, aspettando l’aperitivo serale….dobbiamo educarli a sognare, restituendo loro una città viva e vitale con servizi e prospettive future“, concludono