23 Febbraio 2024 - 11:00:23

di Tommaso Cotellessa

La musica italiana seicentesca continua a riservare sorprese e in questi anni, tornano alla luce preziose pagine grazie al lavoro e alle ricerche di tanti musicisti e studiosi del periodo.

Fra questi si annovera il Romabarocca Ensemble fondato nel 1994 dal musicista, storico e critico musicale Lorenzo Tozzi, che ha riportato alla luce opere barocche italiane per lo più di area romana e napoletana. Nel 2022 è stato pubblicato un CD per la Brillant Classics, contenente le Cantate per Basso del compositore Giuseppe Corsi (1631-1691), interpretate dal baritono Mauro Borgioni.

Il live del progetto viene presentato in concerto domenica 25 febbraio all’Auditorium del Parco con inizio alle ore 18 nell’ambito della 78ma stagione della Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”. 

Il programma comprende le Cantate per Basso e basso continuo di Giuseppe Corsi, in prima esecuzione moderna, insieme a quelle di autori dello stesso periodo come Giacomo Antonio Perti e Giovanni Battista Vitali. Protagonisti del concerto sono lo stesso Mauro Borgioni cantante altamente specializzato nell’esecuzione del repertorio antico e barocco insieme al Romabarocca Ensemble formato da Andrea Damiani arciliuto e chitarra barocca, Renato Criscuolo basso di violino e il direttore Lorenzo Tozzi al clavicembalo.

Giuseppe Corsi, detto il Celani, fu uno dei più importanti compositori della scuola romana attivi nella seconda metà del Seicento. Nato tra il 1631 e il 1632, a Celano o in uno dei feudi provenienti dalla contea omonima, si trasferì a Roma per intraprendere gli studi musicali. Nel 1646 fu assunto come puer cantor nella Cappella Giulia. È stato Maestro di Cappella della Cattedrale di Città di Castello (1654-1655), poi nelle grandi Basiliche romane come Santa Maria Maggiore e San Giovanni in Laterano. Terminate le sue esperienze in ambito romano, viaggia in Italia e in Europa per poi tornare a Roma dal 1676. Si narra che «ebbe moglie e figlioli, quali premorirono et anco fu prete». Ma varie sventure e vicissitudini cambiarono la sua vita tanto che fu anche processato dall’Inquisizione ed esiliato. Fu accolto dai Farnese divenendo maestro di cappella della Basilica di S. Maria della Steccata di Parma (1681-1689) e poi in contatto con gli Estensi di Modena, dove forse morì lasciando lì le sue opere.

Il catalogo delle opere di Corsi stilato dal musicologo Giovanni Tribuzio conta circa ventitré composizioni profane e cantate a una o più voci e basso continuo, le uniche superstiti scritte dal Celani per questo organico. Esse fanno parte di un’antologia della Biblioteca Estense Universitaria di Modena comprendente anche tre cantate per soprano dello stesso compositore.

I testi delle Cantate sono presi da temi mitologici, amorosi e simbolici. Le sezioni strumentali riportano all’epoca delle corti sei-settecentesche, di forme eleganti, con strutture semplici anche se non mancano momenti di vero virtuosismo.