22 Marzo 2024 - 16:58:47

di Martina Colabianchi

L’Abruzzo è la seconda regione in Italia per perdita di acqua potabile nelle proprie reti idriche: con il 62,5%, segue solo la Basilicata con il 65,5%.

A dirlo è un report Istat sulle statistiche sull’acqua riferite al 2022 che proprio oggi, nella Giornata internazionale dell’acqua, ci mostra un quadro a tinte fosche per quanto riguarda la gestione dell’acqua nella nostra regione e, in particolare, nelle città di Chieti e L’Aquila in cui, rispettivamente, c’è una dispersione del 70,4% e del 68,9%.

Che la situazione fosse critica non è stato mai celato, tanto da indurre gli enti competenti a confrontarsi più volte sulla necessità di un gestore unico delle reti idriche abruzzesi, gestite oggi da sei società, e di dirigersi verso una digitalizzazione delle stesse che possa sostenere e implementare un nuovo paradigma gestionale orientato all’efficienza, alla resilienza e alla sostenibilità del sistema idrico integrato.

In Abruzzo, nel 2022, sono stati immessi in rete 253,4 milioni di metri cubi di acqua, pari a 545 litri pro capite al giorno (371 in Italia), ma ne sono stati erogati solo 95,1 milioni (205 litri pro capite, 214 in Italia).

Emerge dai dati Istat, inoltre, che il 64,4% delle famiglie si ritiene “abbastanza soddisfatto” del servizio idrico, il 17%poco soddisfatto“, il 12,3%molto soddisfatto” e il 6,4%per niente soddisfatto“.

Lo scorso anno, inoltre, il 35,1% delle famiglie abruzzesi non si fidava a bere acqua del rubinetto, mentre il 17,7% ha segnalato irregolarità nell’erogazione idrica.

Passando alle regioni virtuose, è l’Emilia Romagna è la regione italiana che perde meno acqua potabile nelle proprie reti idriche con il 29,7%, seguita dalla Valle d’Aosta con il 29,8%.

Una situazione infrastrutturale più favorevole, con perdite inferiori al 25%, si verifica in circa un capoluogo su quattro. Perdite inferiori al 15% si rilevano in sette città: Como (9,2%), Pavia (9,4%), Monza (11,0%), Lecce (12,0%), Pordenone (12,1%), Milano (13,4%) e Macerata (13,9%)”. A Roma le perdite sono al 27,9%.