27 Aprile 2024 - 10:38:30

di Redazione

C’è stato questa mattina un confronto tra la Regione Abruzzo e le organizzazioni sindacali per discutere sui criteri di riparto delle indennità di pronto soccorso, introdotte dalla legge di bilancio 2021, per una somma complessiva di 1.854.385 euro, secondo due criteri: il numero di personale dipendente in servizio presso le unità operative di pronto soccorso alla data del 31.12.2023, ed il numero di accessi effettuati sempre nell’anno 2023.

“Dalla disamina dei dati forniti, abbiamo riscontrato come il n. degli accessi riferiti alla ASL 1 Avezzano Sulmona L’Aquila, fosse incongruo e sottostimato rispetto al dato storico degli anni precedenti e ciò, presumibilmente, è dovuto al fatto che il sistema informatico della citata ASL 1 ha subito, lo scorso anno, un attacco hacker che ancora oggi sta producendo effetti negativi. Pertanto, al fine di evitare una ripartizione del budget incoerente rispetto ai criteri, abbiamo chiesto un brevissimo rinvio del confronto finalizzato alla verifica dei dati proposti, come previsto dalle norme del CCNL – affermano in una nota Luca Fusari, Marco Di Marco e Anthony Paqualone della Fp Cgil Abruzzo Molise – Inoltre, nel corso della riunione, la Regione Abruzzo ha avanzato una ulteriore proposta prevedendo un valore fisso mensile procapite, per 12 mensilità, per l’indennità di Pronto Soccorso, pari ad € 180,20 che, su proposta delle altre OO.SS. è stato abbassato ad € 145,00 e ciò a prescindere dal n. di
accessi ai PP.SS. regionali”.

“E’ di tutta evidenza che, anche per valutare questa proposta, sarebbe stato necessario un approfondimento sui suoi effetti rispetto all’indennità dovuta ai lavoratori e lavoratrici che, però, non è stato concesso. La FP CGIL, quindi, ha deciso responsabilmente di non firmare un accordo che, da un lato prevedeva dati che apparivano dubbi e quindi penalizzanti nei confronti delle lavoratrici e dei
lavoratori e, dall’altro accordava un utilizzo inferiore rispetto alle risorse stanziate per le ASL
regionali. Infatti, con un valore dell’indennità pari ad € 145,00 per 12 mensilità, per il totale del personale
impiegato nei PP.SS. Regionali (850 dipendenti) al 31.12.2023, vengono impegnati complessivi €
1.479.000, a fronte di 1.854.385, generando, pertanto, una differenza di ben 375.385 € il cui
utilizzo per gli stessi beneficiari non è chiaro come avverrà. A fronte di quanto finora rappresentato la FP CGIL ha ritenuto che non ci fossero le necessarie condizioni di garanzia e tutela ed equità per tutto il personale interessato e, pertanto, la proposta, così come articolata, non è stata firmata. Nonostante le parti negative dell’accordo sopra evidenziate, continueremo a batterci in ogni singolo territorio provinciale, affinché lo stesso venga applicato nel senso migliore possibile”
, concludono.