21 Agosto 2024 - 10:24:06
di Redazione
“Per l’amministrazione comunale la sicurezza urbana continua a non essere una priorità, dato che il corpo della polizia locale resta pesantemente sotto organico e la questione della nomina del comandante non è stata risolta. Dopo una lunga serie di ricorsi temerari ovvero contra legem e quindi persi in partenza, dopo anni di incertezza e continui cambi di comandante pro-tempore, dopo i costi collettivi derivanti dalla pedestre gestione della sicurezza urbana, dopo mille episodi di cronaca nera, dopo tutto questo la Giunta comunale ha partorito il classico topolino, ha inteso risolvere la questione della sicurezza nominando un comandante ma … part-time”.
Continua a far discutere la nomina del comandante della polizia municipale, dopo la notizia dell’arrivo del nuovo dirigente, Patrizia Celani.
I consiglieri comunali Enrico Verini e Gianni Padovani sottolineano come “la nostra città, capoluogo di regione, località centrale e riferimento per una comunità vasta di oltre 100mila persone, con gravi problemi di insicurezza percepita da parte della popolazione e continui eventi di cronaca nera, ebbene L’Aquila non merite, per il governo cittadino, un comandante della polizia locale full-time. L’istituto dello scavalco, utilizzato in questa occasione per condividere lo stesso dirigente di un altro grosso centro come Ascoli Piceno, non deve essere utilizzato in realtà per comuni popolosi e problematici come L’Aquila”.
“L’istituto dello scavalco è di fatto un part-time, adatto a condividere un dirigente tra diversi piccolissimi comuni che non possono singolarmente permettersi la spesa per un comandante a tempo pieno. Un’amministrazione che spende un milione di euro ogni anno soltanto per i palchi della Perdonanza, per non parlare delle immense spese per la “cultura” che nulla lasciano sul territorio, potrebbe e dovrebbe permettersi la nomina di un comandante a tempo pieno! Sono sette anni che l’amministrazione si rifiuta nei fatti di applicare la legge regionale 42 del 2013, nominando prima come comandanti alcuni dirigenti in organico, tutte nomine illegittime, e ricorrendo infine all’originale metodo della condivisione dello stesso dirigente con un altro importante comune, Ascoli Piceno, tra l’altro pure logisticamente lontano dall’Aquila. Davvero singolare, infine, l’attacco diretto del sindaco alla normativa regionale n.42/2013 che obbliga i comuni ad attribuire il ruolo di comandante ‘solo a personale inquadrato nei ruoli della
Polizia locale’”.
“Una legge conforme alla normativa nazionale, che vuole volutamente esaltare l’estrema delicatezza di un ruolo specifico come quello del comandante di polizia. Una legge, dimentica il sindaco, che è stata giustamente confermata dal Governo di centrodestra della Regione Abruzzo ed i cui regolamenti di attuazione sono stati emanati nel 2023. Con chi se la prende la Giunta comunale di destra quando attacca una legge regionale che il Governo regionale di destra non ha inteso minimamente modificare?
La verità vera è che la grave problematica della sicurezza urbana all’Aquila non si risolve né polemizzando infantilmente con la legge vigente né pasticciando con la giustizia amministrativa né continuando ad applicare, con l’assurdo istituto dello scavalco, quell’egocentrismo politico supportato dalla “creatività” di pareri tecnici che già tanti disastri hanno prodotto alla nostra città”, aggiungono.
“Ora basta! Basta sperperare denaro pubblico con pseudo-soluzioni che in realtà sono soltanto
toppe peggiori del buco! Il Sindaco deve soltanto applicare una legge che già prevede gli
strumenti per risolvere la questione e L’Aquila può essere dotata da subito di un Comandante a
tempo pieno, senza con questo nulla togliere alla professionalità della dirigente di Ascoli Piceno.
Occorre un Comandante applicato esclusivamente alla Città Capoluogo e che affronti finalmente
con metodo ed organizzazione l’inquietante e progressivo degrado della vita civile in Città. La
sicurezza urbana all’Aquila è diventata questione così urgente, assorbente e dirimente che non è
proprio il caso di perdere ancora tempo, e sperperare denari pubblici, con soluzioni temporanee e
pezze a colori. E’ il tempo di agire”, concludono.