28 Agosto 2024 - 16:23:21

di Redazione

Entra nel vivo la 730esima perdonanza Celestiniana con il corteo della Bolla che ha attraversato la città per arrivare alla Basilica di Collemaggio.

Protagonisti del corteo della Bolla Michela Carnicelli, la Dama della Bolla, Francesca Alfonsetti, la Dama della Croce e Manuel De Libero, il Giovin Signore, tre giovani impegnati nel volontariato e nel servizio per il prossimo.

A 14 anni dal sisma, lo scorso anno il corteo è tornato a prendere il via da piazza Palazzo.

Circa 1200 i partecipanti, di cui 500 in abiti storici, 500 rappresentanti delle istituzioni e autorità civili e .

120, quest’anno, i bambini e i ragazzi con età che va dai 4 ai 15 anni, che prendono parte al corteo storico mentre sono 60 i giovani, delle scuole primarie e secondarie di primo grado, che sfileranno a seguito del progetto “A scuola di Perdonanza”.

Prima della partenza, il ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, accolta dal sindaco Pierluigi Biondi e dal prefetto Giancarlo di Vincenzo, ha passato in rassegna il picchetto d’onore in rappresentanza del Governo.

“La Perdonanza ha un altissimo valore sia civico che spirituale che culturale. E’ una storia di 730 anni e poi in questo momento ha n valore di passaggio, cosi come nella sua prima versione aveva anticipato il Giubileo, oggi anticipa il Giubileo che sta per arrivare. E’ un valore aggiunto per l’Aquila che inoltre sarà Capitale della cultura nel 2026. Questa è davvero una cerimonia che racconta la storia e radici del nostro Paese”, ha commentato il ministro.

Presente anche il sottosegretario al ministero delle Imprese Fausta Bergamotto che ha affermato: “Un evento importantissimo per noi aquilani al quale non si può non partecipare. Oggi è il giorno della Bolla, dell’apertura della Porta Santa con cui si rinnovano valori importanti come la pace, la solidarietà, la fratellanza”.

Il sindaco Biondi ha quindi ricordato come la Perdonanza abbia avuto due passaggi importanti: “Il primo – ha detto – Nel 2019 quando è stata riconosciuta Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco e due anni fa quando Papa Francesco ha aperto la Porta Santa. Quest’anno il fuoco del Morrone è stato condotto nella sua ultima tappa da due ragazzi nati nel 2009 che insieme a quelli che non erano invece ancora nati in quell’anno avranno il compito di farsi carico ci accompagnare il percorso di questa città negli anni a venire”.

“L’Aquila diventa anche Porta Spirituale su Roma in vista del Giubileo 2025”, come ha affermato questa mattina da Dario Nanni, consigliere del Comune di Roma e presidente della Commissione speciale Giubileo 2025

“Una iniziativa straordinaria – ha commentato Di Vincenzo- E’ la mia prima Perdonanza e vedo una grandissima partecipazione, un grande interesse e una forte emozione”.

 

“Questa è un’edizione straordinaria della Perdonanza che di fatto segna un crescendo negli ultimi anni -ha detto il sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo -“La Perdonanza ormai è conosciuta in tutto il mondo anche grazie all’apertura della Porta Santa per mano di Papa Francesco che, due anni fa, ha dato un impulso straordinario a questo evento, sia dal punto di vista spirituale, con il messaggio del perdono, ma anche in termini di riflettori accesi sulla città”. Per D’Eramo, questi giorni segnano un’occasione importante “per far conoscere le bellezze artistiche, architettoniche e paesaggistiche di una terra ricostruita dopo il drammatico sisma, un segnale significativo anche guardando all’appuntamento del 2026, con L’Aquila Capitale della Cultura. Credo che questa sia la strada giusta, così come credo che l’edizione di quest’anno confermi la qualità sia dell’organizzazione della manifestazione stessa, certificando anche la capacità di un’accoglienza che L’Aquila riesce a dare alle migliaia di turisti che questa settimana, così come nei mesi precedenti si sono riversati in città”.

Dopo l’arrivo del corteo, il sindaco Biondi ha letto la Bolla del Perdono dal palco antistante la Basilica di Collemaggio, prima della celebrazione della messa stazionale officiata dal cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo emerito dell’Aquila.

“Occorre distinguere tra evento celebrativo della Perdonanza, che ha il suo centro nei giorni 28 e 29 agosto di ogni anno, e lo “spirito” della Perdonanza, che non ha limiti di calendario ed è permanente. Pertanto non si deve esaurire l’esperienza della Perdonanza alla sola pratica dell’indulgenza: se resta un evento episodico, sigillato temporalmente e poi messo nella cantina delle cose passate, diventa un talento sciupato o tuttalpiù messo sotto terra. Ma se praticata con cadenza quotidiana ed estesa all’intero arco dell’anno, la Perdonanza si rivela un incontro straordinario con la grazia, quindi fonte di incisivo rinnovamento: personale e collettivo”, ha detto Petrocchi in uno dei passi più significativi della sua omelia.

“Eminenza, la parola più appropriata da pronunciare per questa circostanza è ‘Grazie’. Un termine poco utilizzato ma importante da riscoprire dandogli il giusto valore. Infatti, dire grazie innanzitutto è riconoscere il valore dell’opera compiuta, poi vuol dire anche riconoscere il bene ottenuto dalle attività
realizzate. Quindi, grazie per questi undici anni di ministero episcopale a servizio della
Chiesa Aquilana e di tutta la Comunità, anche quella civile”
, ha affermato l’arcivescovo dell’Aquila Mons. Antonio D’Angelo nel suo saluto di ringraziamento a Petrocchi.

Al termine della messa stazionale anche il primo cittadino ha voluto rivolgere il suo saluto all’arcivescovo emerito definendolo “Padre, nella sua accezione più piena ed elevata”.

“In questi anni lei ci ha insegnato che la nostra sofferenza poteva diventare fonte di speranza e finalmente i nostri occhi velati di tristezza sono tornati a illuminarsi di fiducia verso il futuro, nel rispetto e nel nome di chi ha visto la propria vita sacrificata sotto le macerie – ha aggiunto – Padre, lei è stato il nostro dono pastorale anche per aver accolto nel suo cuore e aver condiviso con noi la devozione per Papa Celestino V. Ha contribuito a farci rileggere la Bolla del Perdono nella sua grandezza valoriale e nella sua incredibile attualità. Ho l’onore e il privilegio di annunciare che quest’anno il Premio del Perdono va al Cardinale Giuseppe Petrocchi, vescovo emerito dell’Aquila e, nostro Padre per sempre”, ha concluso Biondi.

Alle 20,30 Petrocchi ha quindi aperto la Porta Santa della Basilica dando inizio alla 730esima Perdonanza, battendo tre volte il ramo d’ulivo del Getsemani.

Si potrà lucrare l’indulgenza plenaria fino ai vespri di domani.