02 Febbraio 2025 - 09:56:16

di Vanni Biordi

L’Italia sta affrontando una crisi demografica senza precedenti, con un calo di quasi 750mila giovani tra i 15 e i 34 anni negli ultimi dieci anni. Una perdita di capitale umano che mette a rischio il futuro del Paese.

Le regioni meridionali sono le più colpite da questa emorragia di giovani talenti, con una diminuzione del 14,7% negli ultimi dieci anni. Un dato allarmante che deve far riflettere.

In questo scenario preoccupante, l’Abruzzo rappresenta un’eccezione. La regione, infatti, ha registrato una diminuzione di giovani inferiore alla media nazionale, con un calo del 13,8%. Un dato incoraggiante che testimonia la capacità della regione di trattenere i propri giovani.

Diversi fattori contribuiscono a questa crisi demografica. Tra questi, la mancanza di opportunità lavorative al Sud, la difficoltà di conciliare vita privata e lavoro, e la carenza di servizi per l’infanzia.

Per invertire questa tendenza, è necessario investire nell’istruzione e nella formazione professionale, creare nuove opportunità di lavoro, e sostenere le famiglie con servizi per l’infanzia.

L’Abruzzo, con i suoi risultati positivi, può rappresentare un modello da seguire per le altre regioni italiane. La regione, infatti, ha saputo creare un ambiente favorevole allo sviluppo dei giovani, offrendo opportunità di lavoro, servizi per le famiglie, e un sistema di istruzione di qualità.

La crisi demografica è una sfida complessa, ma non insormontabile. Con un impegno congiunto è possibile costruire un futuro di speranza per i nostri giovani e l’Abruzzo, con la sua capacità di attrarre e trattenere i giovani, può giocare un ruolo fondamentale in questa sfida.