28 Novembre 2023 - 16:27:33
di Tommaso Cotellessa
Il 26 novembre è venuto a mancare Piero Monacelli, fisico di altissimo livello e stimato docente universitario che, dal 1992 al 1997, è stato il secondo direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN e membro del Consiglio Direttivo dell’INFN.
Monacelli nel corso della sua carriera ha ricoperto numerosi incarichi oltre a quelli già menzionati: è stato infatti membro della Commissione Scientifica Nazionale I dell’INFN come Coordinatore della Sezione di Roma, Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Fisica dell’Università dell’Aquila per due distinti mandati, valutatore della National Science Foundation degli Usa per progetti di ricerca nell’ambito della fisica astroparticellare e “reviewer” del National Science and Engeneering Research Council del Canada.
Laureato in Fisica con Lode presso l’Università degli Studi di Roma nel 1966, Monacelli diventa ricercatore INFN presso la Sezione di Roma, poi Assistente Ordinario e Professore Incaricato presso l’Università degli Studi di Roma e nel 1980 “Associate Scientist” presso il CERN di Ginevra. Dal 1987 prende servizio come Professore Straordinario presso l’Università degli Studi dell’Aquila per poi diventare Professore Ordinario a partire dal 1990.
L’attività scientifica del prof. Monacelli ha riguardato il campo della Fisica delle particelle elementari, prima presso i Laboratori Nazionali di Frascati, poi nel campo della fisica dei neutrini al CERN di Ginevra, per poi dedicare la sua attività di ricerca alla fisica astroparticellare. Dal 1986 infatti, in seguito alla presa servizio presso l’Università degli Studi dell’Aquila Monacelli ha fornito il suo contributo scientifico prima nell’ambito dell’esperimento MACRO e successivamente nell’esperimento OPERA. Tra i risultati più importanti dell’esperimento MACRO va ricordata la misura del flusso di neutrini atmosferici provenienti dal basso che è risultata una misura in accordo con la teoria delle oscillazioni dei neutrini muonici. L’esperimento OPERA ha invece ottenuto la prima conferma sperimentale delle oscillazioni di neutrini mediante la rivelazione diretta della “comparsa” dei neutrini di diverso sapore. I risultati ottenuti da questi due esperimenti sono stati fondamentali per la conferma del fenomeno delle oscillazioni dei neutrini, argomento per il quale è stato assegnato il premio Nobel per la Fisica 2015 a Arthur McDonald e Takaaki Kaijta.
“Mi piace ricordare la lungimiranza di Piero, come direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, che promosse nel marzo 1995 il primo workshop ufficiale dedicato allo studio della fattibilità del fascio di neutrini CERN- Gran Sasso, con la prima chiamata per le proposte sperimentali. Questo avvenne molto prima dell’evidenza delle oscillazioni di neutrini avvenuta nel 1998. Il fascio di neutrini vide la luce nel 2006“, dichiara Francesco Ronga, collega di Monacelli prima a Frascati e poi ai Laboratori del Gran Sasso con l’esperimento Opera.
A Monacelli va anche attribuita l’organizzazione del primo congresso internazionale dedicato alla fisica sotterranea: TAUP (Topics in Astrparticle and Underground Physics). Il congresso, organizzato nel 1989 in collaborazione con Alessandro Bottino dell’Università di Torino, si tenne presso il Castello Spagnolo dell’Aquila e fu il primo di una serie che si ripete da allora con cadenza biennale.
“Ho avuto occasione di interagire con Piero Monacelli ai tempi della sua direzione dei LNGS e ho trovato in lui non solo un eccellente scienziato ma anche una persona disponibile e aperta: un gentiluomo come si diceva una volta. Da direttore, Piero ha incarnato perfettamente quella fase di sviluppo pionieristico della fisica delle astroparticelle che ha permesso lo sviluppo dell’infrastruttura dei LNGS che oggi sono universalmente riconosciuti come uno dei laboratori di ricerca più importanti al mondo. – commenta Ezio Previtali, direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso – Credo che Piero Monacelli sia da annoverare tra coloro che hanno contribuito in modo fattivo e sostanziale allo sviluppo della fisica astroparticellare sulla quale ha riversato buona parte della sua carriera contribuendo al suo sostanziale sviluppo”.