10 Maggio 2024 - 11:06:30
di Redazione
Lavoratori del Centro turistico Gran Sasso in sciopero, oggi, e in presidio di fronte all’infopoint di Piazza Battaglione alpini per chiedere certezze sul futuro.
La battaglia di lavoratori e sindacati va avanti, dopo l’incontro di ieri pomeriggio tra Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl, la proprietà e l‘amministratore unico del Centro turistico del Gran Sasso a seguito della chiusura, lo scorso 1 maggio della funivia del Gran Sasso.
I sindacati e i lavoratori, che rischiano riduzioni salariale e la mancata ricollocazione lavorativa, chiedono l’apertura di un tavolo con tutte le partecipate e una risoluzione rapida della vicenda.
“Ieri si è tenuta l’assemblea e, successivamente, l’incontro con gli assessori Ersilia Lancia e Paola Giuliani e con il Ctgs. Quello che manca è una programmazione, una visione di futuro, tra l’altro in una condizione che è quella di avere già la funivia chiusa – ha detto Francesco Marrelli della Cgil – Siamo già a diversi giorni dalla chiusura, i lavoratori vivono nella totale incertezza e vediamo una totale assenza e negligenza da parte dell’amministrazione. Noi ci troviamo in una fase in cui i lavoratori non solo hanno un’incertezza, ma non riescono neanche a capire quale può essere l’intervento di ripresa rispetto a quelle che sono le necessità, anche temporali, del cambio delle funi. Non riusciamo a comprendere perché non si apra un tavolo con tutte le partecipate, valutando quali siano i fabbisogni in questo momento delle altre partecipate del Comune per la ricollocazione temporanea delle maestranze. Questi lavoratori rischiano da una parte la riduzione salariale, dall’altra addirittura la mancata ricollocazione al lavoro perché non si attivano i tavoli di concertazione necessarie a trovare soluzioni”.
A dimostrare solidarietà per i lavoratori del Ctgs, i consiglieri Paolo Romano di L’Aquila Nuova
Lorenzo Rotellini con L’Aquila Coraggiosa.
“Sempre al fianco dei lavoratori, oggi sono quelli del CTGS che stanno subendo l’ultimo affronto da questa amministrazione. Nel 2017 sulla questione Gran Sasso, il centrodestra aveva promesso una rivoluzione. La delibera di Giunta n. 186 dello scorso 30 aprile, invece, sarà la pietra tombale sul Centro Turistico del Gran Sasso così come lo abbiamo conosciuto. Crediamo infatti che non si abbia il coraggio di ammettere un disegno che riguarda l’accorpamento definitivo del CTGS con Ama e una fusione del TpL delle due società: ma questo piano, subìto e non guidato, non solo non risolverà le criticità della funivia, ma manderà in default i bilanci della società partecipata in maniera irrimediabile. Al momento, accorpando i due TpL, si stanno decurtando dal già sofferente bilancio del CTGS ben 200mila euro, senza ancora avere una strategia sul futuro occupazionale dei dipendenti della Società. E ad oggi sono loro che pagano un management e un’amministrazione comunale inadeguata. È vergognoso e inaccettabile. In altri tempi, per dignità politica ci sarebbero state le dimissioni con tanto di scuse. Invece oggi si minimizza come se il problema non esistesse. Sono anni che denunciamo criticità che prima o poi sarebbero scoppiate con tutte le conseguenze del caso. Ma come fa di solito, la Giunta comunale lavora per necessità e non per visione prospettica”.
La solidarietà del Partito Democratico
Esprimiamo solidarietà e ribadiamo la nostra vicinanza ai lavoratori del Centro turistico del Gran Sasso che, da stamane, sono in mobilitazione per chiedere certezze sul loro futuro occupazionale.
Dal 1° maggio la funivia è chiusa, e lo resterà per almeno un anno: era noto da settimane che ciò sarebbe accaduto; eppure, il Comune dell’Aquila e i vertici della società partecipata non hanno saputo, o voluto, mettere in campo soluzioni concrete, e percorribili, per sostenere l’occupazione e i salari. Emblematico il silenzio del sindaco Pierluigi Biondi che, sulla vicenda, non ha speso neanche una parola.
Mancano programmazione e pianificazione, manca un’idea di futuro: l’amministrazione comunale non ha mostrato neanche la volontà di aprire un tavolo di confronto.
Si sarebbe potuto, e dovuto, avviare una ricognizione sui fabbisogni delle altre società partecipate per la ricollocazione temporanea dei lavoratori del Ctgs: al contrario, si continuano, paradossalmente, ad acquistare dalle agenzie di somministrazione ore lavorate per diversi servizi.
Un atteggiamento incomprensibile, che racconta del disinteresse dell’amministrazione comunale nei confronti di lavoratori che, ad oggi, non hanno alcuna prospettiva per il futuro rischiando la riduzione salariale e, addirittura, la mancata ricollocazione al lavoro. Una situazione insostenibile.
È inaccettabile che siano i lavoratori a pagare per la disastrosa gestione amministrativa del management, del sindaco e della sua Giunta che stanno uccidendo la nostra montagna condannando a morte il Centro turistico.
Ci auguriamo che ci sia un sussulto di dignità, e di responsabilità, e che si intervenga immediatamente per sanare la vicenda: in caso contrario, saremo vicini alle iniziative di lotta che i lavoratori intenderanno organizzare.