03 Agosto 2024 - 19:44:36

di Redazione

Come redazione, siamo venuti in possesso dell’autorizzazione della Soprintendenza per le Province dell’Aquila e Teramo, relative all’installazione dei palchi presso il prato antistante alla Basilica di Collemaggio e in Piazza Duomo, che alleghiamo per completezza d’informazione. Ci dicono che, per quanto riguarda quello di San Bernardino, la richiesta di nulla osta alla Soprintendenza, sia stata fatta dopo l’inizio dei lavori di posa in opera dei materiali, giacché ci si era “dimenticato” di inoltrare tale richiesta.

Leggendo il documento riguardante le autorizzazioni, la prima cosa che risulta evidente, sono le prescrizioni che vengono riportate, la prima riguarda il sagrato della Basilica di Collemaggio

“il sagrato, ovvero tutta l’area pavimentata compresa fra il cordolo di delimitazione del tappeto erboso e la facciata, dovrà restare completamente libero da qualsiasi installazione e dovrà essere garantita, anche nel corso del montaggio delle strutture, la sua piena e più ampia fruibilità da parte della pubblica collettività”

ancora

“limitare l’altezza delle torri laterali verificando, in relazione alla posizione del palco, che gli elementi superiori (struttura a croce di irrigidimento e sostegno) non interferiscano con la lettura della cornice marcapiano intermedia della facciata collocata a circa 13 metri e dei rosoni”

inoltre, la raccomandazione che ha maggiore valore culturale è la seguente

“Come già più volte sottolineato e ribadito nella corrispondenza intercorsa, si richiede un utilizzo dell’area antistante la Basilica di Collemaggio dedicato alle sole celebrazioni religiose. Ciò al fine di consolidare con tale iniziativa l’alto valore simbolico della Basilica e il rito della Perdonanza Celestiniana iscritto nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità”

anche per il palco in Piazza Duomo ci sono delle prescrizioni

“sia evitata l’istallazione di eventuali teli oscuranti delle strutture verticali e laterali al palco, al fine di garantire ai fruitori la più ampia visibilità dello spazio pubblico”  e poi “si richiede di evitare l’installazione di sistemi di recinzione perimetrali che possano generare una interdizione visiva dello spazio pubblico della Piazza”

Ció che vi abbiamo descritto è quello che emerge dalla richiesta del Comune dell’Aquila e dalla successiva autorizzazione da parte della Soprintendenza per le Province dell’Aquila e Teramo, ora la discussione su quanto potrebbero essere interpretate come restrittive oppure permissive, riguarda la Città e le valutazioni politiche che i partiti, i gruppi consiliari e le associazioni dei cittadini, vorranno fare nelle prossime settimane.