21 Ottobre 2024 - 11:55:44
di Tommaso Cotellessa
Il Partito Democratico Abruzzese riunito questa mattina in conferenza stampa è tornato ad esprimere sgomento e a manifestare la propria contrarietà riguardo l’elezione del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi a presidente dell’Anci Abruzzo.
Già nei giorni scorsi i dem avevano denunciato con forza quella che considerano una vera e propria forzatura istituzionale. Al centro di tale vicenda c’è infatti il ruolo stesso che si vuole attribuire all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Per i democratici l’Anci è, e deve continuare ad essere, la casa di tutti gli amministratori e di tutte le amministratrici, un luogo di incontro, scambio e confronto nel quale fare fronte comune per garantire il bene di tutte le amministrazioni locali, le quali spesso condividono le medesime problematiche a prescindere dai colori politici. In questa prospettiva la presidenza dell’Anci deve essere conferita ad un profilo condiviso e il più possibile unitario, caratteristiche che per i dem non può affatto soddisfare un nome divisivo come quello di Biondi, il quale detiene il ruolo di responsabile enti locali di Fratelli d’Italia.
Proprio forti di tali motivazioni questa mattina in conferenza stampa il segretario regionale del pd Abruzzo Daniele Marinelli, assieme al senatore Miche Fina e ai consiglieri regionale Silvio Paolucci, Pierpaolo Pietrucci e Antonio Di Marco hanno sostenuto che il responsabile nazionale enti locali di Fratelli d’Italia è incompatibile con un ruolo di rappresentanza dei sindaci e delle sindache abruzzesi, perciò il centro sinistra nel corso del processo di elezione si è reso disponibile a ragionare dei restanti 304 sindaci. Per i dem infatti chiunque sarebbe stato più indicato di Biondi per ricoprire questo ruolo.
A fronte di questa elezione gli esponenti del Pd presagiscono una fase particolarmente dura per gli amministratori locali abruzzesi in quanto ritengono che il neo presidente, essendo schierato a favore del governo e avendo giustificato spesso il suo operato, non sarà in grado di difendere gli interessi dell’associazione da lui che è chiamato a rappresentare. Nel proporre un esempio del conflitto che il primo cittadino aquilano porta con sé fra le nomine da lui detenute, il senatore Michele Fina ha illustrato quanto avvenuto con la legge di bilancio nella quale si prevede un miliardo e mezzo di tagli agli enti locali nel prossimo triennio che si aggiungono a un miliardo di tagli già della scorsa finanziaria. Ma rispetto a questo fatto, il neoeletto presidente dell’Anci Abruzzo, Pierluigi Biondi, dichiara che tutto sommato il questo comparto è meno colpito che nel passato.
In ultimo per i democratici quanto avvenuto andrà a penalizzare fortemente l’Abruzzo che, a differenza delle altre 19 regioni d’Italia, non avrà un presidente dell’Anci eletto in maniera unitaria.
“Con l’elezione di Biondi a presidente dell’Anci Abruzzo è stata scritta una pagina nera, il centrodestra ha
ucciso l’associazione con una iniziativa di potere coerente con la loro idea, ovvero che le istituzioni siano
terre di conquista – ha detto il segretario regionale del Pd Daniele Marinelli – Siamo l’unica regione in Italia che non ha un presidente condiviso, ed è la prima volta nella storia d’Abruzzo; quando toccava a noi esprimere un nome, abbiamo sempre cercato unitarietà mentre stavolta ci è stato detto ‘O Biondi o morte’. Noi chiedevamo un’altra figura, anche se di centrodestra. Biondi è il responsabile nazionale degli enti locali di Fratelli d’Italia, come riuscirà a difendere i sindaci da se stesso? Ci siamo anche chiesti il motivo di questa forzatura. Eccolo: eliminare possibili note critiche e trasformare quella che è la voce dei sindaci in uno strumento inoffensivo per il governo, e le sue prime dichiarazioni sulla manovra di bilancio lo confermano. Colgo l’occasione per ringraziare Francesco Menna, che si è messo a disposizione per creare un’alternativa rispetto alla forzatura del centrodestra, e tutti i sindaci che in un clima pesantissimo non hanno ceduto alle pressioni messe in campo dal centrodestra negli ultimi giorni. Dobbiamo fare quadrato intorno ai sindaci che non avranno una rappresentanza nei confronti del governo per i prossimi cinque anni”.
Il consigliere regionale e capogruppo Silvio Paolucci ha aggiunto: “L’Anci serve a
Biondi come trampolino di lancio, o è l’Anci che ha bisogno di Biondi per difendere i Comuni abruzzesi? Io credo nella prima ipotesi. E poi: serve a Fratelli d’Italia occupare tutte le istituzioni, o alle istituzioni è necessaria una rappresentanza plurale? Qui penso che la seconda ipotesi sia quella giusta: individuare in accordo una figura di centrodestra che potesse fare da raccordo per tutte le forze politiche sarebbe stato
l’ideale. Biondi non si interessa ad alcuno dei temi caldi del momento: non ha levato verbo sui tagli alla
sanità abruzzese, sull’aumento delle tariffe del trasporto pubblico locale e sulle gare che Areacom sta
facendo rispetto alle mense scolastiche e al trasporto dei bambini a scuola. Noi pensiamo che i sindaci
abruzzesi non trarranno vantaggio dall’elezione di Biondi, e che la scelta di politicizzare ogni decisione che viene presa in Abruzzo serve soltanto a far fare carriera a qualcuno”.